Oggi a Palmolici si è tenuto un summit sui problemi della sicurezza con il prefetto di Chieti Antonio Corona, il questore Vincenzo Feltrinelli, organizzato dall’onorevole Maria Amato presenti i sindaci di Carunchio, Casalanguida, Tufillo, San Giovanni Lipioni, Dogliola, Lentella, Cupello, San Salvo, Gissi, Fraine e Monteodorisio e Palmoli.
Sul territorio negli ultimi mesi si sono verificati atti delinquenziali, che stanno provocando nella popolazione ansie e senso di insicurezza.
E’ quanto hanno ribadito i sindaci intervenuti, per chiedere alle autorità presenti, soprattutto un maggior controllo del territorio.
Il primo ad intervenire è stato il sindaco di Monteodorisio, Saverio Di Giacomo, affermando che il suo paese è letteralmente terrorizzato, dopo che il magazzino comunale è stato completamente derubato in pieno giorno, senza che alcun se ne avvedesse. I giovani del paese sono giunti a pattugliare personalmente le strade cittadine, affermando che nessun supporto, neanche morale è giunto dalle forze dell’ordine.
E’ stata poi la volta del sindaco di Lentella Carlo Moro, che ha affermato “Comprendo che le statistiche ad alcuni sembrino nella norma, ma noi non siamo abituati a queste cose, non ci sono abituati i nostri concittadini”.
Aurora Rossi sindaco di San Giovanni Lipioni, paese senza caserma, né polizia municipale, ha affermato che nonostante il paese abbia installato un impianto di videosorveglianza, esso risulta inutile in quanto le forze dell’ordine hanno tecnologie che non supportano i programmi usati dalla più moderne telecamere di videosorveglianza, un gap dunque, da superare.
Marco Monaco di Tufillo chiede una maggiore attenzione sulla manutenzione delle strade, una mancanza che non solo non permette agli abitanti di muoversi in sicurezza, ma alle forze dell’ordine presenti su altri ambiti di raggiungere i piccoli centri con velocità e tempismo.
Avere ulteriori fondi per gli impianti di videosorveglianza aiuterebbe, così come aiuterebbe la certezza della pena per chi questi reati li compie.
Agostino Di Chieffo sindaco di Gissi, esasperato per quanto accaduto nel suo paese negli ultimi dieci giorni, furti, incendi d’auto, atti vandalici, ribadisce che è necessario sensibilizzare i cittadini, ma anche un maggior controllo del territorio.
Il sindaco di Carunchio che ha chiesto un maggior controllo delle arterie di collegamento per impedire infiltrazioni da territori in cui la delinquenza è maggiore.
Il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca elogiando il lavoro fin qui svolto dalle forze dell’ordine ha ribadito che non siamo nuovi a questi episodi, infatti già nel periodo che va dal 2006 al 2011, tutte le banche di San Salvo hanno subito dei furti. Serve secondo il sindaco una riorganizzazione delle caserme, più uomini, arrivando ad affermare che sarebbe da valutare il coinvolgimento dell’esercito.
Maria Amato ha affermato che essere territorio di confine può essere punto di forza o una fragilità, solo un potenziamento delle risorse può renderlo innanzitutto punto di forza.
Il Prefetto Antonio Corona, ha affermato che le risorse sono queste, ed è con esse che dobbiamo gestire la sicurezza sul territorio. Da esse bisogna partire per qualunque valutazione.
Bisogna lavorare sul concetto di “sicurezza partecipata”, i cittadini devono sentirsi tutti coinvolti nella sorveglianza del territorio, partendo dalla propria città, dal proprio quartiere.
Un grande passo avanti lo si potrebbe compiere, applicando delle normali regole di sicurezza, come ad esempio togliere la chiave dalla porta, o chiudendo le finestre di casa, rendendo meno agevole a chi vuole derubarci il compito.
Ha ribadito lo spirito di collaborazione che la Prefettura vuole instaurare con i sindaci del territorio, in un rapporto che deve essere improntato sulla collaborazione, sebbene a volte l’urgenza delle decisioni, porti a superare le opinioni di chi governa le città, come ad esempio nel caso degli immigrati.
Una mattinata che ha visto, grazie al comune di Palmoli che ha accolto l’iniziativa, uniti in una sola voce tutti i sindaci del vastese, portatori dei medesimi problemi, delle medesime soluzioni.
Le statistiche ci dicono che la delinquenza che si è sviluppata sul nostro territorio rientra nelle casistiche di altre città e regioni italiane, la percezione che però ne ha la popolazione è diversa, in un territorio in cui tutto ciò era normalmente derubricato a fatto eccezionale, oggi sta diventando quotidiano, ed è questo senso di precarietà e di insicurezza, che rende anche una “semplice rapina”, un atto grave ed emotivamente devastante.
Riprese ed interviste di Antonia Schiavarelli