“San Martino campanaro, dormi tu, dormi tu, suona le campane din, don dan”. È questo il testo, seppur con varie varianti, di una ninna nanna che ci è stata cantata da mamme e nonne e che continuiamo a cantare ai nostri figli.
Un famosissimo detto popolare “A San Martino ogni mosto è vino” diventa una scusa per assaggiare il vino novello. Il mosto, a quest’ora ha perso il gusto dolciastro dell’uva, ed ha assunto il sentore di vino, ma perché lo diventi veramente, bisogna attendere i mesi di marzo o di aprile.
Il vino novello è un “non vino” fresco, frizzante e ingannatore. Si pensa che è leggero e si tende a berne in un quantitativo maggiore rispetto al vino.
Per i contadini (compreso mio padre), l’11 novembre è una vera festa perché il lavoro di un intero anno può essere gustato dal palato. A detta degli esperti, il 2015 è un’ottima annata e molto probabilmente oggi se ne potrà avere la prima conferma.
San Martino è anche “festa dei cornuti”. Il perché vero di questa “canonizzazione” si perde nel tempo. Una ricerca può fornire varie spiegazioni.
“Per alcuni è dovuto alle numerose fiere di bestiame, per lo più munito di corna, che si tenevano proprio nel periodo attorno all’11 Novembre, oppure, secondo un’altra ipotesi, perchè in questo periodo si svolgevano 12 giorni di sfrenate feste pagane, durante le quali avvenivano spesso adulteri. Altri ancora pensano che derivi dallo stesso giorno, l’11 Novembre, 11/11, che ricorda il segno delle corna fatto con le mani. Una leggenda, presente nella mitologia latino – romana racconta degli amori adulterini di Marte (di cui Martino è il diminutivo) dio della guerra, e Venere, dea dell’amore, che sorpresi da Vulcano, dio del fuoco e marito della dea della bellezza, furono da lui stesso rinchiusi in una rete di ferro per mostrarli agli dei e averli quindi testimoni del torto subito. Ma gli dei dell’Olimpo lo sbeffeggiarono e lo derisero, così la delusione di Vulcano fu ancora più atroce; forse proprio in quella vicenda va collocata l’origine di “un detto” che dura da secoli: “cornuto e mazziato”.”
Ma chi era San Martino? Nasce da genitori pagani nel 316, nell’attuale Ungheria. A 15 anni venne chiamato al servizio militare in Francia e, durante la vita militare ebbe una visione, che diverrà l’episodio più noto della sua vita. Un giorno incontrò un mendicante seminudo e per non farlo morire per il freddo, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il povero svestito. Quella stessa notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà del mantello che aveva condiviso con il mendicante.