Il Trigno sotto indagine della Commisione Europea

La Commissione europea ha avviato un'indagine per garantire misure di conservazione per tutti i Siti di Interesse Comunitario

Redazione
16/11/2015
Attualità
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Negli scorsi mesi nella regione abruzzese e in particolare nella zona del Vastese e del fondovalle Trigno, sono divampati molteplici incendi. Tali incendi hanno interessato aree in cui erano sorte discariche abusive o erano stati interrati abusivamente rifiuti, causando tra l'altro fumi potenzialmente tossici che sono perdurati per diversi giorni. Inoltre, che l'area del Trigno Medio e del Basso Corso rientra nei siti di interesse comunitario (SIC). (leggi)

Alla luce di quanto sopra esposto, l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Daniela Aiuto, ha effettuato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea, richiedendo di precisare se quest’ultima intende avviare una indagine al fine di verificare la situazione ed in particolare il rispetto degli obblighi previsti dalla Direttiva 2008/98/CE, oltre a verificare e rendere nota la presenza di eventuali danni ambientali e rischi per la salute umana.

La Commissione europea ha risposto rendendo noto che il 2 dicembre 2014, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia a versare una penalità per aver ulteriormente ritardato l'esecuzione della sentenza della Corte del 26 aprile 2007, relativa alle discariche abusive sul territorio italiano, comprese quelle ubicate in Abruzzo (sentenza già ampiamente nota al M5S, che l’ha portata a conoscenza del pubblico).
La Commissione ha inoltre precisato di aver avviato un'indagine volta a garantire che tutte le regioni italiane, compreso l'Abruzzo, dispongano di piani di gestione dei rifiuti in linea con la direttiva 2008/98/CE.
Relativamente alla gestione dei siti Natura 2000, quali il SIC IT7140127 "Fiume Trigno (medio e basso corso)", la Commissione ha avviato un'indagine al fine di garantire che le autorità italiane adottino misure di conservazione per tutti i siti italiani della rete Natura 2000.

"Anche grazie al nostro interessamento, la Commissione Europea ha avviato una indagine per garantire la predisposizione, in Abruzzo come in altre regioni italiane, di un piano di gestione dei rifiuti, obbligatorio in base ad una direttiva del 2008.” - ha dichiarato l’europarlamentare Daniela Aiuto, che prosegue - “Infatti, la giunta D'Alfonso non ha ancora ottemperato, nonostante da più parti siano giunti inviti pressanti in tal senso. Non sono bastate le richieste del M5S in Consiglio Regionale, con una risoluzione presentata poche settimane fa e prontamente cestinata, non sono bastati i miei inviti, considerata l'urgenza derivante dalle sanzioni applicate alla Regione Abruzzo in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia dell'UE del dicembre 2014”. A tale proposito, l’europarlamentare del M5S ricorda che vi sono ben 25 discariche abusive in tutta la Regione Abruzzo, per le quali siamo già soggetti a pesanti sanzioni.(leggi)

Ora giungeranno gli ispettori della Commissione, la quale ha avviato, contestualmente, delle indagini anche nei confronti dello Stato italiano per verificare come si stiano proteggendo le aree SIC sul nostro territorio nazionale.” - conclude Daniela Aiuto - “Evidentemente la Commissione vuole vederci chiaro e non si escludono ulteriori sanzioni, se non si provvederà, in Regione, ad un drastico cambio di rotta.

È certamente questa una pagina nera nella storia della Regione Abruzzo, che rischia di macchiare indelebilmente il suo territorio se non si giungerà immediatamente ad una soluzione.
 

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