Approfittando della pausa natalizia il Governo ha deciso di svendere il nostro mare regalando ai petrolieri la possibilità di ricercare petrolio a largo delle coste vastesi, a pochi chilometri dalle isole Tremiti.
Con un canone annuo irrisorio, meno di 2000 euro l'anno per un territorio di circa 373 chilometri quadrati -un chiosco per le bevande paga di più per il suolo pubblico-, la compagnia irlandese Petroceltic, che sembra essere una compagnia sull'orlo del fallimento, potrà iniziare le attività di ricerca attraverso l'air gun, esplosioni di aria compressa che disturbano la vita dei cetacei che potrebbero essere responsabili degli spiaggiamenti già avvenuti di recente a Punta Penna. La difesa del Ministro Guidi, incalzata dalle interrogazioni presentate dai deputati di Sel-Sinistra Italiana Gianni Melilla e Giovanni Paglia, ha specificato che non ci sarà alcun rischio di nuove concessioni entro le 12 miglia e, offendendo l'intelligenza dei cittadini, che alle Tremiti gli idrocarburi verranno solo ricercati e non estratti.
Noi ci opporremo in ogni modo chiedendo la moratoria su qualsiasi nuova concessione: abbiamo un'idea diversa di sviluppo e siamo intenzionati a difendere l'ambiente e il clima con ogni mezzo. Il Governo ha invece dimostrato ancora una volta, a poche settimane dalle passerelle alla conferenza di Parigi sul clima, di salvaguardare l'interesse dei petrolieri a scapito dell'ambiente e dei cittadini abruzzesi.
Il circolo di Sel San Salvo continuerà il percorso avviato in questi anni contro le trivellazioni, con più forza ora che il problema ci riguarda più da vicino e si rende necessario il coinvolgimento dei cittadini del nostro territorio.
Abbiamo dato vita, insieme alle altre forze politiche e della società civile della città, al comitato No Triv San Salvo e ci impegneremo fin da subito con la raccolta firme nella manifestazione pubblica di Domenica 24 Gennaio alle 10 in piazza Papa Giovanni XXIII.