“Addio giovinezza”

I racconti di Nicolina Cilli

Nicolina Cilli
30/01/2016
Attualità
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“Addio giovinezza” è il titolo di una importante commedia ambientata a Torino, dove giovani universitari stavano per lasciare l’ateneo. Ancora gli interpreti, tutti bravi anche quelli che dovevano fare solo la comparsa. Io e Amelia Ferri dovevamo cantare canzoni nostalgiche, perché avevamo una bella voce. 

Allo spettacolo ci fu il pienone, venne come spettatore anche il prefetto di Pescara, invitato da Renato Marino che in quel tempo era sindaco, il primo dopo tanti potestà. Tutti gli artigiani del paese collaborarono: i muratori ci prepararono il palco, i sarti i vestiti e il telone, l’elettricista le luci e i riflettori, tutto il paese ci aiutò per le sedie, Venturino ci prestò il grande magazzino situato vicino alla chiesa di San Rocco. Tutti gli amici di buona volontà trasformarono un magazzino agricolo in un teatro e l’immancabile filarmonica paesana diede armonia. Il magazzino era diventato un grande teatro. Gli attori erano amici e compagni di scuola: Renato, Vera, Anna, Pinuccia, Giulia, Remo, Augusto Pietropaoli, Pasquale Padula, Silvio Di Marzio, con l’elettricista tutto fare D’Alberto, erano gli addetti alle luci e al cambio delle quinte, dei bravi scenografi. Ci divertimmo tanto ma non concedemmo il bis, la rappresentazione fu unica ed irripetibile. A me è rimasto un caro ricordo di quei giorni allegri e “spensierati, tanti non ci sono più, ma sono i più presenti nella mia fantasia!

Augusto impersonava Leon, il compagno studioso e bonaccione, il più simpatico della compagnia teatrale; Pinuccia Rosica De Ferri, la donna fatale vestita di nero con un grande cappello di paglia a falde larghe; Anna Di Giandomenico, innamorata dello studente universitario; Giulia La Siena e Pasquale Padula i genitori dell’affascinante studente in medicina il laureato; Remo D’Andrea e Tonino D’Intimo gli universitari che facevano baldoria e studiavano poco; Nicolina Moscufo e Amelia Ferri davano armonia alle scene con le canzoni cantate dietro le quinte. Bei ricordi di una gioventù passata!..Riviverli oggi a novanta anni significa ricordare l’affetto e l’armonia che c’era tra noi. 

Come vorrei che tanti giovani, figli e nipoti dei vecchi attori ripetessero quell’esperienza con lo stesso affetto e la stessa armonia nostra! Andrei con la mia carrozzella ad applaudire…..
 

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