Oggi in Consiglio Comunale, si è discussa la fiducia al sindaco Tiziana Magnacca. Una mozione delle opposizioni ne chiedeva la sfiducia, argomentandola elencando le numerose incertezze riguardanti più le persone che i numeri.
La minoranza ha dunque elencato i vari avvenimenti che hanno contraddistinto gli ultimi quattro anni di amministrazione: la fuoriuscita dalla maggioranza della consigliera Filomena D'Addario, quella del consigliere Fabio Raspa seppure abbia successivamente continuato a sostenerla, le assenze continue del consigliere Nicola Argirò e dell'assessore Giancarlo Lippis.
Oggi abbiamo dunque assistito ad un consiglio comunale chiarificatore, in cui ogni singolo elemento della maggioranza ha espresso la propria opinione, qualcuno potrebbe definirla una resa dei conti, dato il contenuto di queste argomentazioni, in cui si sono rinfacciate assenze o mancanza di sostegno.
L'intervento più atteso, quello di Nicola Argirò, che aveva palesato più volte il proprio malessere rispetto all'attuale maggioranza.
"Durante questi anni di mandato per l'attuale maggioranza, i voti espressi dai cittadini non sono mai stati importanti, contano più consiglieri non eletti rispetto ad uno che ne ha conseguiti 400, una rappresentanza politica di una lista che ha preso 700 voti rispetto ad una che ne ha presi 2400, contano in una rappresentanza di giunta più 30 voti di 400. Quindi saltano un po' tutti gli schemi, allora se la maggioranza ritiene che si fortifica e si cementifica senza Nicola Argirò allora non aspetterò che sia la maggioranza a farlo, nel Consiglio di oggi io mi dichiaro fuori da questa maggioranza".
Nicola Argirò è dunque da oggi fuori dalla maggioranza di Tiziana Magnacca.
La discussione è continuata con un susseguirsi di rinfacciamenti per mancate presenze o mancato appoggio, con l'alternarsi di offese tra maggioranza ed opposizione. Con il consigliere Stefano Di Battista che chiedeva le dimissioni di tutta la minoranza e il consigliere Cilli e Marchese che gli davano del fascista. "Non si può mascherare il nulla a furia di comunicati stampa - ha affermato Marchese - ci avete dato degli irresponsabili affermazioni che derivano dalla vostra cultura fascista. Il confronto politico in questo luogo deputato è democrazia".
Il presidente del consiglio Eugenio Spadano ha accusato il consigliere Argirò di assenteismo durante le riunioni di maggiornaza, all'interno delle quali avrebbe potuto palesare il suo malessere. Ha appesantito il carico il consigliere Tonino Marcello, ricordando che la sua amministrazione provinciale non ha potuto fare investimenti, per debiti prodotti dallo stesso Argirò quando ricopriva la stessa carica in provincia.
Ha chiuso gli interventi Fabio Raspa affermando che "La politica non è uno strumento personale ma uno strumento da mettere a servizio della comunità".
La discussione si è chiusa con 9 no 1 astenuto (quello di Nicola Argirò), 7 si alla sfiducia verso il sindaco in carica Tiziana Magnacca.
L'amministrazione comunale resta dunque in carica contando su un solo voto a sostegno della maggioranza quello dello stesso sindaco, Tiziana Magnacca.
Di seguito alcuni stralci dell'intervento di Nicola Argirò.