C'è un posto sul lungo mare di San Salvo, su viale Enrico Berlinguer, che non è una piazza ma neanche un parcheggio tra una pinetina e il mare.
La prerogativa di questo posto splendido, non è il panorama, libero da alberi in cui lo sguardo può spaziare, ma l'essere un punto di raccolta di bottiglie e immondizia varia.
Una deficienza che però dato il buono stato del resto del lungomare, non sarebbe giusto imputare al servizio ecologia, ma purtroppo ad uno sparuto gruppo di maleducati che pur di non fare pochi metri e buttare il tutto nel cestino, preferisce lasciare la propria immondizia sul muretto, o giocare ad una sorta di tiro al bersaglio con le bottiglie che finiscono in frantumi sulla sabbia.
Ciò cosa comporta a tutta la collettività? Indubbiamente un aumento dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, una limitazione degli accessi alla battigia con bambini o animali, ma soprattutto il degrado urbano di un luogo che appartiene a tutti noi, ingiusto ed ingiustificabile.
Qual è la soluzione dunque? Mettere più cestini, forse, aumentare la vigilanza, forse. Ma davvero siamo arrivati al punto di dover ricordare a degli adulti che l'immondizia non si getta per terra e neanche sulla sabbia?