Egr.Direttore,
vorrei fare una riflessione sulla riforma Costituzionale,votata ieri dal parlamento :devo dire in premessa che io la condivido e che al referendum di ottobre voterò a favore.
Detto questo,la mia riflessione va indietro negli anni e cioè a quando i "I PADRI DELLA COSTITUZIONE" scrissero l'attuale Costituzione, che sanciva la libertà, il rispetto, la fratellanza la solidarietà fra i cittadini senza nessuna distinzione politica, religiosa, di sesso e di razza.
La legge fu necessaria per la rinascita della nostra ITALIA che usciva da un ventennio di dittatura tragica e opprimente sfociata in un conflitto che aveva causato tanti lutti e tanti guasti al nostro paese.
E' chiaro che con il passare degli anni,tutte le leggi e le normative,attraverso l'evoluzione politica,economica,sociale e culturale possano presentare delle incongruenze e quindi vanno riviste e adeguate ai tempi.
La necessita di modifica iniziava trent'anni fa con vari tentativi parlamentari,che negli anni successivi sono risultati inefficaci,poiche all'atto pratico tutto restava a livello di enunciazione e di buone intenzioni e con una scarsa convinzione per risolvere il problema.
L'attuale maggioranza di governo ha iniziato circa due anni fa con molto impegno, a portare avanti la riforma,cercando di coinvolgere tutto il parlamento,con la speranza di raggiungere un risultato condiviso e partecipato;non è stato possibile,per l'atteggiamento rigido e intransigente dei partiti di minoranza.
Le opposizioni hanno fatto ostruzionismo ostacolando la riforma,che per la prima volta una maggioranza di governo, è determinato in modo serio a portare a termine.
Le stesse hanno fatto di tutto per ostacolare e frenare l'iter della riforma ,per tutelare privilegi e interessi di parte,fino ad abbandonare l'aula al momento della votazione, con l'intento di crearsi un alibi e per poter dire noi non c'eravamo.
Le opposizioni hanno il diritto di emendare e chiedere modifiche e non l'arroganza di imporre alla maggioranza le scelte.
Infine la modifica va votata e nella pratica della DEMOCRAZIA ognuno è libero di esprimersi, a favore o contro ed il risultato va rispettato, accettato e sostenuto.
Nei paesi dove la DEMOCRAZIA è più avanzata le opposizioni votano, a favore o contro, assumendosi tutte le responsabilità che competono ai politici seri che amano il loro paese.
Il nostro Parlamento, le nostre sedi Istituzionali, non hanno bisogno di politici arroganti che privilegiano, la pratica del tanto peggio,tanto meglio e dicono di no a tutto e a tutti.
L e elettrici,gli elettori i cittadini esigono il raggiungimento di risultati e non l'opposizione fine a stessa attraverso una politica sterile e disfattista.
Le elettrici , gli elettori i cittadini, osservano e giudicano ed al momento opportuno sapranno scegliere tra coloro che le riforme le vogliono fare e quelli che non le vogliono fare,per conservare privilegi, garanzie e tutele.
Cordiali saluti
A. Dragani