Referendum del 17 aprile, le ragioni del NO

Riceviamo e pubblichiamo

Alessandro Dragani
18/04/2016
Attualità
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Egr. Direttore,

a giochi fatti e a mente serena, vorrei fare qualche breve considerazione.

Il risultato è inconfutabile, è rimasto tutto come prima.

Gli ITALIANI, si ritrovano con oltre trecentomilioni di euro in meno, che potevano essere destinati a finanziare cose utili e non a prove di forza insensate, che politici irresponsabili amano fare, abusando dello strumento referendario, senza preoccuparsi minimamente dell'alto costo econonomico e sociale.

La cosa che mi stupisce ancora di più, è che alcuni personaggi politici (PICCOLI, BARBUTI E CON GLI OCCHI SPIRITATI),nonostante il risultato, continuano a inveire e a sputare sentenze contro la maggioranza di governo, invitandola ad andare a casa,quantunque gli appelli fatti per ripartire e collaborare.

Il risultrato parla chiaro,se al 66% di non votanti, si  aggiunge la percentuale  di coloro che hanno votato no, dimostra che oltre il 70% degli elettori non hanno seguito le loro indicazioni e quindi questa prova di forza li ha visti perdenti.

E' necessario stemperare le tensioni, i cittadini hanno dato un segnale forte.  Di solito, sono i vincitori che avrebbero il diritto di richiamare e di rimproverare; succede esattamente il contrario, l'arroganza, la prepotenza ed il disprezzo, rappresentano  una magra consolazione:con l'odio e l'invidia , non si va da nessuna parte.

La democrazia deve essere intesa, come un  dovere e non come un diritto.

A me hanno insegnato, che in politica esistono gli avversari e non i nemici da annientare

Cordiali saluti 

A.Dragani

 

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