7 notti in una tenda e una in ……

Racconto di una settimana al campo scout dei ragazzi dagli undici e i quindici anni

Maria Napolitano
12/07/2016
Associazioni
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50 ragazzi del reparto scout di San Salvo hanno appena terminato il loro campo a Castello Del Matese (Ce) in località Acqua di Santa Maria presso l’azienda agrituristica-zootecnica Falode.  Sono partiti il 2 luglio e sono tornati il 9 luglio scorso.

I capi delle varie squadriglie e tre capi reparto sono partiti qualche giorno prima per portare casse, pali, tende e simili e attrezzare il campo per il campeggio. Una delle cose più importanti delle attrezzature da campeggio è la cosiddetta cambusa ossia un’area attrezzata per la conservazione e distribuzione alimenti, pentole e tutto il materiale utile.

All’arrivo nel campo, i ragazzi hanno potuto gustare dei fusili al sugo e della salsiccia cucinati dai capi scout. Ogni squadriglia ha montato la sua tenda, e si è preoccupata ad attrezzare l’”angolo cottura” (delle grosse pietre formavano un cerchio all’interno del quale doveva essere acceso il fuoco per cucinare), l’angolo squadriglia (una sorta di tavolo e panche insieme), l’angolo preghiera.

Due squadriglie, i cobra e le pantere, prima del campo si erano allenati (in piccolo con scope e corde) per costruire le “sopraelevate” dove si appoggiavano le tende. Appena arrivati hanno montato la tenda per terra come gli altri, con un giorno e mezzo  hanno costruito la sopraelevata e poi smontato la tenda per terra e poi rimontato sulla costruzione. Ognuno di loro poggiava su 50 metri di corda. Anche gli adulti hanno sperimentato la comodità dell’opera nel giorno dei genitori.  

Dopo aver preparato tutto, ogni squadriglia si è inoltrata nei sentieri del bosco per cercare la legna per cucinare.

Ogni mattina ogni caposquadriglia si preoccupava di svegliare il resto della compagnia alle 6.45 in modo da essere pronti, in perfetta uniforme, alle 7 per la colazione e alle 7.30 l’alzabandiera.

Ogni giorno erano previste delle attività come, escursione in bicicletta, equitazione, giro in canoa nel lago, tornei di pallavolo, palla scout, roverino e tiro con l’arco, la visita alla Falode, gare di cucina, scenette, giochi e tanto altro.

Una notte hanno dovuto sperimentare il “raid”, l’uscita di squadriglia che prevede lo sviluppo della capacità di cavarsela in ogni difficoltà e hanno dovuto dormire fuori dalla tenda. Alcuni di loro hanno avuto la sorpresa dei buoi e delle mucche sul muso.

Dopo cena si riunivano tutti insieme intorno a un falò per raccontarsi, cantare e giocare. L’ultima sera hanno cenato all’una e mezza poiché c’era il consiglio della rupe in cui ogni caposquadriglia riferiva sull’andamento della squadriglia nel campo e ogni membro (compreso il capo) parlava delle sue impressioni e delle eventuali difficoltà incontrate. Dopo il consiglio erano previsti dei giochi (costruiti da ogni squadriglia) come lo schiaccianoci, il poggia e mangia mela, il tiro al bersaglio, canestro con le noci, lancio col tirante, e altri giochi simili. Per mangiare bisognava vincere a uno di questi giochi.

L’ultimo giorno sono arrivati anche i genitori che hanno giocato con gli scout, partecipato al pic nic di squadriglia e aiutato a smontare il campo.

 

 

 

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