GISSI - Sulla spinosa questione della mancata surroga, da oltre un anno, di un assessore decaduto della comunità montana Medio Vastese, Lelio Masciulli, ormai dimissionario, perché due partiti della maggioranza, Margherita e Ds, non riescono a trovare un compromesso, interviene il consigliere dell'ente, Antonio Ottaviano, che puntualizza alcune cose, alla luce di riscontri documentali. ''In merito ad alcuni articoli riportati dalla stampa è necessario fare chiarezza, - spiega Ottaviano - altrimenti si rischia di cadere nella trappola tesa per cercare di venire in soccorso al presidente della montana Remo Carilli, primo responsabile della mancata surroga dell'assessore decaduto, nonché della mancata applicazione dello statuto in merito alle indennità''. L'articolo 32 dello statuto prevede che ai componenti della giunta ''compete l'indennità di funzione pari al cinquanta per cento delle rispettive misure massime attribuibili''. ''Tale disposizione non è mai stata applicata. - denuncia pubblicamente il consigliere Ottaviano - E anche la riduzione del dieci per cento, citata sui giornali, non è stata un'auto riduzione, poiché la stessa scaturisce da disposizioni di legge. Sono certo della buona fede dell'estensore degli articoli in merito all'inesattezza delle notizie riportate''. Sempre riguardo alle indennità, il puntiglioso consigliere cita la delibera di giunta con la quale sono state fissate le somme da destinare agli amministratori. ''2788 euro per il presidente, 1533 per il vicepresidente, 1255 per gli assessori, - precisa Ottaviano - cifre ridotte della metà per i lavori dipendenti. Tale riduzione interviene per disposizione del legge, non per volontà delle parti interessate''. ''Personalmente penso che discutere sull'ammontare delle indennità sia un falso problema, - dice in chiusura il consigliere - poiché il tutto va rapportato a quello che il presidente e gli assessori riescono a 'produrre' per il territorio''.