Il diritto allo studio zoppo

La scuola è iniziata ma non per tutti

Antonia Schiavarelli
14/09/2016
Attualità
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L'anno scolastico ha avuto inizio in Abruzzo il 12 settembre. I nostri ragazzi, i più piccoli con i loro grembiuli, zaino in spalla ci hanno salutati sull'uscio dei cancelli della loro scuola felici di questa nuova indipendenza. I più grandi, sono usciti di casa ad incontrar nuove sfide.

Ma non per tutti è stato così. L'anno scolastico per i ragazzi con disabilità delle scuole superiori, inizierà la prossima settimana, in quanto le persone che si prendono cura di loro, potranno iniziare il loro servizio il 19 settembre, secondo quanto comunicato dagli uffici competenti.

I ritardi sembra siano dovuti ad un cambio di gestione. Con la soppressione delle province, i servizi che queste prestavano sono passati di mano.

Una nuova convenzione è stata stipulata il 14 luglio 2016 tra Regione-Province e Comuni, con la quale la gestione di determinati servizi, il trasporto e l'assistenza scolastica dei disabili e l'assistenza ai non vedenti e non udenti, sono state attribuite ai comuni, ma nulla si dice sulla copertura finanziaria degli stessi per il 2017. In questo periodo di passaggio, non sono chiare non solo le responsabilità, ma anche da dove dovrebbero arrivare i fondi, garantiti appunto fino al 31 dicembre 2016, con Delibera di Giunta Regionale n. 511 del 2 agosto 2016.

Ed è in questa incertezza che i lavoratori e le famiglie che a tali servizi hanno legata la propria semplice quotidianità si trovano a dover combattere per sapere come sarà il loro futuro.

Il Comune di San Salvo, garantirà i servizi questa la promessa fatta dal sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, che ieri in occasione dell'inaugurazione della piscina comunale, ha incontrato una delegazione di genitori e lavoratori giunti solo per incontrare il sindaco, per avere chiarimenti in merito a questa vicenda.

Ma la Regione Abruzzo, in sede di sottoscrizione del protocolllo sembra che abbia garantito solo il 50% dei fondi necessari, la parte restante dovrebbe giungere da stanziamenti statali, il condizionale è d'obbligo. Altrimenti i comuni dovranno farsi carico di servizi e prestazioni dovuti da altri enti, per evitare ulteriori disagi alle famiglie.

Il risultato certo è che i ragazzi e le famiglie che sono dietro a questi numeri e a queste leggi, non possono attendere i tempi della burocrazia, la loro vita va avanti e tali mancanze, il rodaggio di una nuova organizzazione, il passaggio di mano delle responsabilità, ad oggi per loro hanno comportato un primo giorno di scuola mancato, 8 ragazzi delle scuole superiori non hanno fatto il loro primo ingresso in classe con i loro compagni, 11 ragazzi non vedenti o non udenti sono senza assistenza, questi i numeri nel solo comune di San Salvo. Una discriminante, lì dove tutti a parole si prodigano affinchè discriminazione non ci sia.

I lavoratori e le lavoratrici dell'AFIA (Associazione Famiglie Ipoacusici Abruzzesi), che ieri hanno incontrato il sindaco Magnacca, vorrebbero la certezza del proseguimento di un percorso educativo ed affettivo stabilito con i ragazzi che assistono, i genitori le famiglie chiedono altrettanto, ma soprattutto che i propri ragazzi vengano trattati come i loro coetanei.

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