“La scelta è quella di demolire e ricostruire la Chiesa di S.Nicola Vescovo”, questa è stata la notizia che Mons. M. Carlucci ha comunicato a termine delle S.Messe Domenicali all’assemblea presente, pur non specificando dove e come, cercando di nascondersi dietro una “scelta effettuata dalla Curia Chietina”.
E così non eravamo dei visionari e delatori, quello che avevamo anticipato circa un anno fa, erano le vere intenzioni di Mons. Michele Carlucci, ed oggi, per sua comunicazione, di S.E. Mons. Bruno Forte .
Eravamo rimasti rispettosamente in attesa di essere ascoltati dalla Curia Chietina prima di una eventuale decisione, così come telefonicamente ci era stato richiesto dalla Segreteria del Vescovo, volevamo verbalmente portare a conoscenza le nostre ragioni, che per lettera inviata (già pubblicata) erano state anticipate, ma questo non è avvenuto, probabilmente non interessa il parere, di una parte, delle “PERSONE“ della Comunità di S. Nicola Vescovo, una comunità probabilmente non amata, su cui ci sono dei pregiudizi, mentre la sua forza è nella capacità positiva e propositiva nell’unità e solidarietà.
Una comunità educata al rispetto, alla collaborazione, all’onestà, alla voglia di lavorare insieme ed allo stare insieme, che è stata parte della storia di questa città.
Siamo stati educati a fare delle scelte, ma la scelta non è esclusione a priori, è semplicemente il desiderio di consentire a tutti di poter dare un contributo, un dialogo costruttivo per tutti, che non può essere su scelte e decisioni già effettuate.
Rispettare e non calpestare la storia di una comunità non significa salvare e riposizionare delle “splendide ed artistiche vetrate” o “cercare di mantenere una certa forma architettonica” , ma non capire che al suo interno vi sono delle “PERSONE” (non ascoltate e non interessate), talenti, risorse, un patrimonio necessario anche a costruire una città migliore.
Ma da quando il suo creatore, S.E. Mons. Pietro Santoro è stato incaricato a svolgere funzioni più importanti in altro territorio (ha dato fastidio?...mal pensanti andiamo avanti), sono stati alternati pastori individualisti, protettivi nel pensare di avere la verità in tasca, senza una predisposizione d’animo adeguata, che gli facesse apprezzare il patrimonio umano, storico, culturale, costruttivo ereditato, riteniamo, ponendosi (o incaricati) il solo fine di DEMOLIRE in senso totalitario questa comunità .
Ma quella parte della comunità “CONTRO LA DEMOLIZIONE DELLA CHIESA DI SAN NICOLA VESCOVO” riparte con quella voglia di lavorare insieme ma anche con la collaborazione di tutte le “PERSONE” che ritengono possa esserci una diversa soluzione, richiedendo a S.E. Bruno Forte un incontro per far sentire anche le nostre voci, effettuando incontri, organizzando manifestazioni ed iniziative di riscontro regionale e nazionale, inviando le nostri voci anche alla CEI e a PAPA FRANCESCO.
A prestissimo avrete comunicazione delle prossime iniziative del Comitato contro la demolizione della Chiesa di S. Nicola Vescovo.