Raccolta dei rifiuti, salta il bando la SAPI da esclusa, ottiene una nuova proroga dell'incarico

Un difetto di pubblicazione comporta un ricorso al TAR che fa annullare al comune il bando in autotutela

Antonia Schiavarelli
08/03/2017
Attualità
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Il servizio di raccolta dei rifiuti urbani a San Salvo è stato gestito dal 2010 da una Associazione Temporanea di Impresa (ATI), tra la Sapi con una quota del 49% e dalla Econord con una quota del 51%, è scaduto nel maggio 2016 e da allora in regime di proroga affidato ancora alla alla SAPI-ECONORD.

Il nuovo bando, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 novembre 2016 ha visto il 26 gennaio, all'apertura delle buste con la proposta tecnica, esclusa la SAPI "per carenza di requisiti di capacità tecnica" come richiesti dal bando di gara, in quanto presentatasi a questo bando da sola (leggi). I requisiti tecnici richiesti, erano un'esperienza nella raccolta rifiuti di almeno sei anni in un comune di 15 mila abitanti. Tale esperienza la SAPI, l'ha acquisita ma con un'ATI, non singolarmente, da qui l'eccezione fatta, che ha portato a ricorrere l'azienda al TAR Abruzzo, eccependo inoltre una carenza tecnica del bando, che avrebbe provocato l’annullabilità del provvedimento amministrativo, per l’assenza della relazione illustrativa, necessaria in presenza di un servizio pubblico di rilevanza economica.

E' solo per quest'ultimo motivo che il Segretario comunale ha deciso di ’procedere all'annullamento d’ufficio del provvedimento in autotutela.

Il nuovo bando sarà pronto e pubblicato, secondo quanto ha dichiarato il Segretario comunale Aldo D'Ambrosio, entro fine marzo. I tempi burocratici non renderanno possibile un eventuale avvicendamento prima di settembre 2017. Fino ad allora il servizio resterà affidato in proroga all'ATI SAPI-ECONORD.

Indubbiamente sono molti gli interessi in ballo. Il contratto ammonta a  € 1.700.388,14 IVA esclusa, inoltre la SAPI è proprietaria degli impianti presso i quali vengono conferiti i rifiuti cosiddetti ricchi quali ad esempio la plastica che hanno un valore economico (a differenza dell'indifferenziato che è solo un costo), che in passato venivano portati agli impianti del CIVETA, il consorzio intercomunale i cui soci costitutori sono proprio i comuni. La SAPI dunque ha molto da perdere, perdendo questo bando. Di fatto il ricorso al TAR e il difetto di pubblicazione degli atti, gli ha permesso una ulteriore proroga dell'incarico.

 

 

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