Incendi nel Vastese: cosa si fa per la prevenzione ?

Francesco Bottone
30/07/2007
Attualità
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Le piaghe di un intero territorio martoriato dalle fiamme, un paesaggio quasi lunare si presenta agli occhi degli automobilisti che percorrono la fondovalle del Trigno. Praticamente tutto il versante abruzzese della vallata nella quale scorre il Trigno, a cavallo tra le due regioni di Abruzzo e Molise, fino alla costa, è stato incenerito dai roghi delle scorse settimane. Fiamme ancora nei giorni scorsi, per un'emergenza incendi che stenta a rientrare, e l'estate è ancora lunga. Uomini e mezzi della Protezione Civile, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco, delle altre forze dell'ordine, ma anche gli amministratori locali e i semplici cittadini tenuti costantemente sotto pressione, sotto scacco da criminali piromani, visto che appare ormai assodato, oltre ogni dubbio, che si tratta di sconsiderati atti dolosi. Centinaia di ettari di vegetazione, boschi di querce e macchia mediterranea, andati in fumo, per un danno ambientale di proporzioni incalcolabili. E i danni hanno riguardato anche alcune abitazioni, campi coltivati, vigneti e uliveti, con qualche azienda agricola pesantemente danneggiata dai roghi. Un territorio in ginocchio, ostaggio di qualche pazzo incendiario che per ragioni incomprensibili prova un sadico piacere nel vedere centinaia di ettari di boschi bruciare come fiammiferi. E nei centri dell'entroterra, del Medio e Alto Vastese, non si parla d'altro, con la popolazione che vive davvero sotto costante tensione, in apprensione per la probabile notizia dell'ennesimo rogo. La macchina dei soccorsi antincendio, coordinata con competenza dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dai Vigili del Fuoco, ha funzionato perfettamente in tutte le occasioni, ma contro la forza distruttrice del fuoco in alcuni casi c'è davvero poco da fare. Prevenzione, è questa la parola d'ordine di cui si riempiono la bocca, oggi, col senno di poi, gli amministratori locali e quelli a livelli superiori, ma cosa si è fatto fino ad oggi per preservare il patrimonio boschivo dell'entroterra Vastese? Esiste una legge quadro nazionale che regola la prevenzione degli incendi boschivi. Uno strumento legislativo, considerato tra i più efficaci in Europa, che affida alle Regioni e, in ultima istanza, ai Comuni, il compito di porre in atto strategie in grado di prevenire gli incendi boschivi. Pulizia del sottobosco, realizzazione di strade taglia-fuco in aree boschive, controllo del territorio, avvistamento dei focolai, campagne informative e di sensibilizzazione, ma anche strategie di lotta contro le speculazioni economiche che possono celarsi dietro l'attività dei piromani. Questi gli strumenti che le amministrazioni locali devo utilizzare per contrastare gli incendi. Cosa si fa, o meglio, cosa si è fatto sul territorio del Medio ed Alto Vastese, in questo senso? Nulla, questa è l'imbarazzante verità, e la responsabilità, almeno quella oggettiva e politica, dei disastri causati dai piromani ricade allora sui cosiddetti amministratori, del tutto inadempienti. L'estate è ancora lunga, e il peggio, in termini di temperature torride, deve probabilmente ancora arrivare. L'auspicio è che finalmente gli amministratori locali incomincino a porre in atto serie politiche di prevenzione e protezione del patrimonio agro-silvo-pastorale del territorio.

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