Il tonfo

Tiziana Magnacca al 65% la "sinistra" che non supera il 30%

Antonia Schiavarelli
13/06/2017
Attualità
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Tiziana Magnacca vince stravince con il 65%, la "sinistra" non supera il 30% con un tonfo, che ha lasciato tutti i commentatori politici esterefatti.

I sintomi c'erano, coloro che troppo spesso disprezzano i social affermando che il virtuale non è reale e che i like non sono voti, hanno potuto constatare che non è così. Tiziana Magnacca ha vinto con una percentuale, che, come ha scritto il collega Orazio Di Stefano, nessuno aveva mai registrato, neanche ai tempi d'oro della Democrazia Cristiana.

In molti prima del voto, scommettevano su una vittoria monca, ossia, la vittoria di Tiziana Magnacca con una maggioranza zoppa in consiglio comunale a cui imputavano solo 8 consiglieri sui 10 necessari alla governabilità di una città. Valutazioni politiche che non tenevano conto della realtà.

Una realtà che è stata evidente il giorno della presentazione delle liste, quando sono stati resi noti i nomi dei candidati nelle tre liste in appoggio al candidato sindaco Tiziana Magnacca, liste volutamente senza simboli di partito, un'intuizione che indubbiamente ha avuto grande importanza in questa campana elettorale, quella di aver compreso prima di altri che l'elettore, soprattutto nelle elezioni comunali, persi i legami di appartenenza partitica per vari motivi, scelgono le persone.

Le liste del candidato sindaco Magnacca, contenevano nomi di persone conosciute, rappresentative della città nella sua interezza, professionisti validi, sportivi, operai, casalinghe, insegnanti, gente che quotidianamente prende parte alla vita della comunità sansalvese, dei 48 nomi iscritti, chi narra questa città quotidianamente ne conosce il 90%, e di questi solo il 10% ha un'appartenenza politica chiara, con una storia nel centro-destra sansalvese.

Nel voto amministrativo contano le persone, e le persone hanno contato, così come ha contato la completa assenza dall'altra parte di proposte, di una visione della città che non fosse legata alla critica del fatto. Una campagna elettorale incentrata non su quanto si voleva fare ma su quanto era stato fatto da altri. Una campagna elettorale Magnacca centrica, si potrebbe dire, un porta a porta fatto criticando ciò che è stato fatto o non fatto, senza dare una reale alternativa e questo la gente lo ha compreso. 

Il ruolo dei partiti, quelli veri, è mancato anche in questo, il progetto non si comprende se c'era o se sia stato mal comunicato, ma indubbiamente non è stato recepito dalla città che ha punito chi questa visione non l'ha data.

Tiziana Magnacca stessa non ha parlato di futuro, d'esso ha mostrato solo alcuni progetti in divenire e ciò che ha compiuto nei suoi cinque anni di amministrazione, ma un reale progetto di cosa questa città diventerà da grande c'è?

I partiti si sono trasformati in staff elettorali, anche chi prospettava filiere istituzionali come il candidato del Partito Democratico, dovrà prendere coscienza che non bastano le insegne o i simboli per fare un "partito", come per tutto ciò che concerne la res pubblica, contano le persone, il progetto che le unisce, non può bastare un buon battage pubblicitario se alla fine il contenitore è vuoto, non ci si improvvisa candidati sindaco nè possono bastare le "investiture" improvvisate da "dirigenti di partito".

Da domani si comincerà a governare la città di San Salvo e a differenza del 2012, Tiziana Magnacca è diventata grande politicamente, ha una forte maggioranza in consiglio comunale, ed una squadra di governo che potrà indubbiamente sostenerla, ha la responsabilità di ben 7.567 voti che le hanno dato fiducia, non potrà avere alibi.

Molti sono i temi urgenti da risolvere, la scelta di chi dovrà occuparsene non potrà essere lasciata solo a logiche numeriche ma anche e soprattutto a competenze e voglia di lavorare. San Salvo merita un governo cittadino cosciente della grandezza di questo lembo di territorio, che in troppi definiscono dormitorio, ma che al contrario mostra ogni giorno eccellenze produttive e intellettuali che non a caso l'hanno resa una delle realtà cittadine ancora trainanti a livello regionale.

San Salvo e i sansalvesi hanno voglia di guardare al futuro, la campagna elettorale è finita, se ne prenda coscienza, ora si costruisca la San Salvo del 2022.

 

 

 

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