Prepariamoci al Natale riconoscendo i nostri progetti nel progetto di dio

Raimondo Artese
23/12/2017
Attualità
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VANGELO:

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. (Lc 1,26-38)

 

 

Riflettendo sulla Parola del Signore veniamo a scoprire che Dio ha sugli uomini un progetto grandioso: un progetto che nel Natale è giunto a svolta decisiva 2000 anni fa, e oggi coinvolge anche noi. Progettare è sempre un dilatare il futuro, e il progetto di Dio, grandioso, comporta per l'uomo l'entrare nell'eternità.

I progetti di Maria e Giuseppe

Vangelo. Si può supporre che i due giovani fidanzati, Maria e Giuseppe, avessero anch'essi i loro progetti, personali e  semplicemente umani.

Giuseppe, con un buon mestiere, pensava a formarsi una famiglia. Quanto a Maria, in quei tempi i genitori combinavano tutto loro, al di sopra dei progetti e dei sogni delle figlie.

Ma di sicuro i fidanzati Maria e Giuseppe non si aspettavano quel figlio, protagonista nel progetto di Dio. Comunque Maria aveva accolto subito la proposta e aveva risposto all'Angelo con gioia: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola".  Col suo sì Maria è entrata nel progetto di Dio, che in esso si è pienamente realizzata.

Così i progetti dei due giovani di Nazareth, all'inizio solo umani, si sono intrecciati col progetto di Dio.

L'uomo, essere che progetta

Fra le tante definizioni date dell'uomo, ci sta bene anche questa: l'uomo è un essere vivente che progetta. Dio gli ha dato intelligenza, fantasia, creatività per programmare. L'uomo spontaneamente elabora una personale visione del mondo, s'interroga sul proprio ruolo in mezzo agli altri, e traccia un itinerario per sé.

Quante cose abbiamo imparato riguardo ai progetti umani!

Spesso i nostri obiettivi sono poca cosa. Mi diceva uno: "Se vuoi fare della tua vita un dirigibile, forse ne verrà fuori un palloncino. Ma se vuoi farne un palloncino, forse ne verrà fuori una bolla di sapone".

Perciò bisogna progettare in grande ma avere anche l’agilità nel correggere e cambiare. Per esempio se hai costruito castelli in aria, non è detto che il tuo lavoro debba andare sprecato, a volte basta che ci metta le fondamenta.

Comunque occorre guardare avanti e soprattutto occorre guardare all'insù: "Se la tua piramide non culmina in Dio, non ha alcun senso" (Antoine de Saint-Exupéry).

I progetti dei cristiani

Il cristiano dovrebbe agganciare i suoi progetti a Dio. Evitare che siano terra terra, o guastati dell'egoismo. Evitare di rincorrere solo il tornaconto, i soldi, la macchina, la seconda casa, ma aprirsi a Dio.

Magari ci può capitare di voler costruire grandi case, ma poi ci serve anche chi pulisce; grandi Chiese, ma occorre avere chi li frequenta.

Ma se ci guardiamo attorno ci sono tante case non utilizzate, il mondo è pieno di chiese, pagode, sinagoghe ma in quanti effettivamente li frequentano?

Ma il Signore ci potrebbe dire come ha detto a Davide: «Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge... Sono stato con te dovunque sei andato ... Il Signore ti annuncia che farà a te una casa… susciterò un tuo discendente dopo di te … Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. » (cfr 2Sam 7,5-14)

Il Signore potrebbe anche aggiungere: “Se riuscite a uscire da voi stessi per essere regalo, per vedere il buono e il bello che è nell’altro, per ringraziare di quanto avete e benedire per le meraviglie del creato. Se quando tornate nelle vostre case sentite il bisogno di comportarvi bene, se diventate più gioiosi, più sereni, meglio disposti a realizzare e costruire nelle vostre famiglie, sul lavoro e nella società, è perché io vi riunisco attorno a me, vi parlo, e vi propongo di entrare nel mio progetto, molto più bello dei vostri.”

Il progetto di Dio

In sostanza si tratta di compiere il progetto che Gesù nel Natale è venuto a inaugurare: si chiama Regno del Padre.

Non resta che rimboccarsi le maniche. Uno che vive di ricordi diventa vecchio. Uno che vive di progetti resta giovane. Uno che si colloca nel progetto di Dio entra nell'eterno.

E nota bene: Dio non annulla i nostri progetti, se sono buoni non li distrugge ma li assorbe, li potenzia, li trasfigura, li dilata. A noi non resta che sintonizzarci sulla lunghezza d'onda di Dio. Non sbagliare i calcoli. Perché, come diceva un simpatico proverbio antico, "Chi fa i conti senza Dio non sa l'aritmetica".

In sostanza, dire anche noi al progetto di Dio: un generoso come quello di Maria.

Vieni, Signore della gioia, vieni tra noi. Il tuo Amore riempia la storia, brilli nel cuore di ogni uomo. Spalanca i nostri sogni, spezza tutti i muri di separazione. Vieni, Signor Gesù, e la tua nascita faccia vibrare nel mondo il grande annuncio: «Rallegratevi, il Signore è con voi».

Buon Natale

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