Esposizione della collezione "Giocando con gli insetti” di Mariangela Artese

Questa sera dalle 22.00 presso il Beat Cafè

Sara Cardarella
29/12/2017
Arte
Condividi su:

Questa sera  avremo la fortuna di vedere esposta tutta la collezione "Giocando con gli insetti" di Mariangela Artese, insieme a qualche opera delle nuove serie "Il mare, le mie radici " e "Siamo polvere di stelle". Chi ci sarà avrà l’occasione di conoscere più da vicino l’opera di un’artista sansalvese e internazionale ma anche di recuperare parte della propria infanzia, del proprio vissuto e, forse, scoprirne aspetti inediti. Ritroveremo anche i nostri ricordi, infatti, nelle rappresentazioni di bambini assorti in giochi antichi e tradizionali; ma la cosa più sorprendente e davvero inattesa è che i compagni di gioco dei bambini saranno niente po’ po’ di meno che degli insetti.

Tralascio di approfondire il tema del gioco, sul cui ruolo nella formazione evolutiva e nella età adulta è già stato detto moltissimo, ma non posso tacere una riflessione sugli insetti.

Tempo fa ho rivolto a Mariangela una domanda che a me sembrava ovvia: come mai inserisse degli insetti nelle proprie illustrazioni. Dal mio punto di vista non è che si tratti proprio di una specie vivente “confortante” né oggettivamente bella: associata spesso a catastrofi (le cavallette), sporcizia (scarafaggi), fobie (le formiche), appartiene a molti incubi personali e collettivi (valga per tutti “l’immondo insetto” kafkiano). Tuttavia, con mio grande stupore, lei mi è sembrata meravigliata dalla domanda e, dopo una prima perplessità, mi ha risposto: «Perché a me gli insetti sono sempre piaciuti, e poi mia madre mi ha insegnato ad amare ogni forma vivente». Sì, ma perché proprio quelle forme così minime e (a volte) sgradevoli o addirittura inquietanti?

Secondo me, come nella scelta del gioco, anche in questo caso la risposta ha a che vedere con la nostra origine, con un’infanzia collettiva, di specie, che affonda le sue radici in un passato millenario molto più profondo di quello personale (e per questo molto più condiviso) e che rimonta al nostro essere animali. L’insetto diventa simbolo di qualcosa di perturbante con cui nell’infanzia si è più a contatto (si pensi solo al turbamento provocato da alcune fiabe –quelle antiche più di quelle moderne). È come se Mariangela (forse inconsapevolmente) ci riporti, esorcizzandole nel gioco, le misteriose paure che risiedono nella nostra natura e che crescendo (come persone e come specie) abbiamo sostituito con paure più accettabili, proteggendoci da più antichi e angoscianti sgomenti ancestrali.

Poi forse mi sbaglio e i motivi sono altri. Chi la conosce e conosce il suo percorso di vita, può forse immaginare perché Mariangela ami questi piccoli esseri della terra. E comunque, le interpretazioni, come sempre in questi casi, saranno tante quanti gli osservatori di questa sera, ciascuna vera e ciascuna personalissima.

Sara Cardarella

 

Mariangela Artese è nata nel 1981 a Vasto. Figlia dell'artista Nicola Artese e della scrittrice Maria Tilde Pollutri, ha mosso i primi passi in un ambiente artistico molto stimolante.

 Le sue prime opere nascono durante i suoi studi a Roma, dove l’artista crea con degli amici la rivista autoprodotta “Insinuosamente” di cui realizza le copertine. Finiti gli studi di Sociologia , decide dedicarsi interamente a quelli che da sempre sono la sua passione: il collage e il design e nel 2010 realizza un Master in “Design della Moda” nella facoltà di Belle Arti dell’Universita UPV dei Paesi Baschi. Durante questo Master, unisce le sue due passioni in “La Magia del Subconsciente”, la sua prima collezione di abiti e accessori realizzati con stoffe stampate con le proprie illustrazioni. La collezione riscuote abbastanza successo e le apre il cammino al modo delle sfilate e delle esposizioni.

Finito il Master, si specializza nel disegno grafico nel Centro di Arte Plastica e Design Inutec a Bilbao, dove passerà dal collage manuale a quello digitale.

Nel 2012 crea la collezione “Insectmy”, una serie di collage ispirata al mondo degli insetti e delle geometrie e nel 2017 nasce “Giocando con gli insetti”, opere ispirate ai giochi che l’artista faceva nella sua infanzia , dove gli insetti si trasformano nei suoi compagni di passatempo.

Premiata dall’amministrazione di Bilbao nel concorso di Idee, Ideiak Martxan, per il progetto Moda Lumiers, un progetto multidisciplinare che unisce il campo della moda con le nuove tecnologie; Mapa moda e Retromaquina, ha partecipato anche ad altri progetti premiati, come “Rec_ON.

Nel 2015 viene selezionata per esporre nella Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, Marte, a Castellon.

Nel 2016 espone la sua Collezione Insectmy nella residenza artística Eka Palace Lisbona.

2017 presenta l’ultima collezione “Giocando con gli insetti” nell’evento ZooArt ad Ortona, Italia.

 

 

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: