Ho il sospetto che si stia perdendo il senso della praticità, ma cosa più preoccupante, cosa voglia dire responsabilità e ancor più avere comportamenti responsabili.
Ne ho avuto l’ennesima prova in queste ultime ore quando, più che a pensare cosa fosse necessario per il bene comune, la preoccupazione di tutti è stata quella di dover far chiudere subito le scuole, piuttosto che capire come gestire l’emergenza per assicurare la continuità alle nostre quotidiane attività, lavorative e familiari.
E’ facile firmare due righe e sbarrare la porta d’ingresso della scuola per non assumersi alcuna responsabilità. Il primo dovere del buon amministratore è quello di avere comportamenti responsabili ma ancor più prendendo decisioni serie verso tutti i cittadini.
La prima regola, nei casi di emergenza, è quella di non creare allarmismo e di gestire le situazioni con senso pratico, non prima di aver verificato e contemperato gli interessi e i diritti in campo, facendo la cosa giusta al momento giusto.
L’avviso di allerta meteo mi era noto, altrimenti non avrei attivato da sabato pomeriggio il Centro operativo comunale (Coc) per meglio coordinare gli interventi anche preventivi.
Perché ho aspettato? Almeno dovevamo vederli due fiocchi di neve prima di prendere una decisione così importante.
Comprendo che chi come qualcuno, con qualche “grillo” in testa e con scarsa o nulla esperienza amministrativa, abbia difficoltà a comprendere cosa significhi assumere delle responsabilità per cercare di contemperare i diritti dei singoli e gli interessi di tutti. I sindaci, a meno che non vogliano giocare allo scaricabarile, devono valutare, prima e meglio degli altri, quale sia la cosa giusta da farsi per il bene di tutta la collettività.
E per essere più pratica penso alle mamme che lavorano e non hanno rete familiare, ai giorni di scuola che vanno perduti, ai dirigenti scolastici che hanno la responsabilità dei programmi, al diritto allo Studio come sancito dalla Costituzione Italiana e ad altri diritti costituzionalmente garantiti.
Tutti dobbiamo rispettare le Leggi. Cosa ci impone l’utilizzo del potere di ordinanza? Che venga utilizzata solo in casi di assoluta straordinarietà, cioè solo quando se ne concretizzano i presupposti, ricordando che l’ordinanza è in grado di derogare alla legge stessa. Ed è quello che è stato fatto questa mattina.
Amo la mia Città e la decisione di aspettare l’arrivo della neve prima di firmare l’ordinanza di chiusura delle scuole è stata solo la conseguenza dell’oggettiva valutazione dello stato delle cose.
Non si può pensare di fermare il mondo solo per qualche fiocco di neve altrimenti come avrebbero fatto fino a ieri i nostri genitori, oppure i responsabili delle aziende e di ogni attività ad andare avanti se troppo vincolati dal meteo?
Il senso di responsabilità impone a tutti, ed in primis ai sindaci, di valutare e verificare la situazione concreta, perché in ogni comune le circostanze sono diverse e a sé stanti. Io continuo a lavorare, come ho sempre fatto, con serietà assumendomi le responsabilità del mio ruolo, senza scaricare su altri decisioni e conseguenze. Per chi non ha il coraggio delle proprie decisioni, è precluso l’utile esercizio della funzione pubblica.
La situazione è tale da non creare allarmismi e che tutto questo ha il sapore di campagna elettorale.
E come si evince, tra l’altro, di confondere il termine chiusura, riportata nell’ordinanza del sindaco, con sospensione delle attività che è una logica conseguenza della chiusura delle scuole.