Qualche giorno fa ho letto, devo dire con molta apprensione, la notizia diramata dalla SNAM, circa il rischio di un'eventuale riduzione di erogazione di metano, qualora la Società non riuscisse a potenziare sia gli impianti per lo stoccaggio, sia la realizzazione di nuovi gasdotti e la costruzione di una centrale nel zona di Sulmona.
Vorrei ricordare brevemente a tutti coloro che non conoscono, nè la storia e nè l'importanza che ha avuto e che ha tuttora l'impiego del gas metano nella nostra zona e in particolare nella nostra città.
Se nei lontani anni cinquanta, nell'agro di Cupello e più precisamente in Contrada Montalfano, l'ENI non avesse scoperto i pozzi di metano e di petrolio, oggi staremmo a parlare di altro.
Gli insediamenti industriali sono stati possibili, solo perchè c'era questa grande risorsa energetica da utilizzare a costi agelovati.Le migliaia di posti di lavoro non sono sorti per magia.
Nella nostra zona, le grandi industrie stanno attraversando un momento particolare: stiamo attenti a non dare loro lo spunto per creare problemi all'occupazione, a causa della riduzione di gas metano.
Riflettiamo, pensando che il metano viene utilizzato per molteplici usi,che vanno dall'industria, agli usi civili ,pubblici e domestici.
Se il metano inquina e crea problemi, è necessario chiudere tutti i rubinetti, compresi quelli che ci consentono di riscaldare le nosre case,che ci consentono di cucinare e di fare tante altre cose.
Proviamo a chiedere a chi lavora nelle industrie, a chi è ricoverato negli ospedali, ai bambini e ai ragazzi che vanno a scuola , se sono d'accordo alla riduzione di gas metano, che comprometterebbe una serie di attività.
Concludo dicendo che, un minoranza di contrari non possono e non devono compromettere la situazione socio economica della nosra zona.
A.Dragani