Primarie a San Salvo: prevale il 'ticket' Marchese-Mariotti

Orazio Di Stefano
15/10/2007
Attualità
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Hanno votato 1.529 persone dando la maggioranza assoluta alla lista ''Democratici con D'Alfonso'', capeggiata dal sindaco Marchese, che ha riportato 805 voti pari al 55,4%. L'altra lista per D'Alfonso, quella che si richiamava a Enrico Letta, guidata dal sindaco di Cupello Angelo Pollutri, ha preso 94 voti (6,5%). Le tre liste apparentate a Ginoble, invece, hanno preso circa il 40%. Naturalmente la prima delle tre è risultata quella in cui era candidato il consigliere regionale Boschetti, che prende 349 voti pari al 24%. La seconda lista degli anti D'Alfonso, capeggiata dal vice sindaco di Vasto Del Prete, prende 121 voti (8,3%), mentre la lista dei socialisti approdati nel Pd capeggiata da Peppino Masciulli prende 85 voti equivalenti al 5,8%. Questo è quanto avvenuto per le elezioni dell'assemblea regionale del Pd. Ma, come è noto, si è votato anche per eleggere il segretario e l'assemblea nazionale del Partito Democratico, per la quale hanno riportato i ''Democratici con Veltroni'' capeggiati da Federica Mariotti 809 voti, che sono pressoché identici agli 805 riportati da Marchese sulla scheda regionale. E ciò significa che il team sindaco-onorevole, che candidava Marchese e Mariotti (figlia), ha lavorato in perfetta sintonia, senza disperdere alcun voto: chi ha votato Marchese al regionale ha votato Mariotti al nazionale e viceversa. Evidentemente gli ex comunisti hanno voluto riaffermare la propria leadership in città per poter mantenere gli equilibri politici all'interno della coalizione amministrativa pressoché allo stesso modo di quelli emersi nel maggio scorso. Infatti se al 56,7% raccolti dalla lista di Federica si somma il 5,2% preso dall'altra lista di Veltroni ''Ambiente innovazione Lavoro'' si arriva oltre il 60%. E l'altro 40% viene ragguagliato dalla Bindi e da Letta. In pratica lo stesso rapporto di forza emerso alle ultime comunali, anche se stavolta i post comunisti avrebbero dovuto perdere i voti della Sinistra Democratica. Invece così non è stato, tanto che tra gli elettori è stato visto anche Peppino Torricella, già considerato in uscita. Evidentemente i sentimenti antidemocristiani fanno ancora leva tra la base della sinistra locale che si è compattata per non perdere la leadership insidiata. Ciò non vuol dire che Boschetti e Cilli hanno perso, anzi mantengono saldamente il controllo dell'area moderata della coalizione e Marchese sà che con loro dovrà continuare a farci i conti, anche se per il momento è orgoglioso del risultato ottenuto dalla Mariotti (che entra nell'assemblea nazionale) e da lui stesso che pure entra nell'assemblea regionale insieme ovviamente al collega Boschetti. Più di uno si chiede se a Pescara i due d'ora in poi andranno insieme visto che appartengono allo stesso partito.

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