"Una nuova discarica (di proprietà privata) in cui confluiranno rifiuti provenienti da ogni parte d'Italia e a causa della quale i Comuni proprietari dei relativi territori su cui verrà edificata, probabilmente, pagheranno solo conseguenze di carattere ambientale. Un impianto che, paradossalmente, sorgerà in un'area assai vicina ai SIC (Siti di importanza comunitaria) Gessi di Lentella, Fiume Trigno, Monti Frentani e Fiume Treste.
E la procedura di Valutazione di incidenza ambientale (VINCA) redatta dalla società Cupello Ambiente che sul web non si trova. Troppi elementi nebulosi che nei confronti della collettività non possono non provocare notevolissima preoccupazione".
Leandro Bracco, consigliere regionale di Sinistra Italiana, prosegue nell'approfondimento di tematiche ambientali e questa volta torna a occuparsi del Comune chietino di Cupello, realtà di poco meno di 5mila abitanti che fa parte della Comunità montana Medio Vastese. "Davvero pessimo – afferma Bracco – pare essere il destino della frazione cupellese di Valle Cena. Questa porzione di territorio ospita l'impianto del CIVETA (Consorzio intercomunale del Vastese Ecologia e Tutela dell'Ambiente) che, nato sotto i migliori auspici, sembra ormai essere sfuggito al controllo degli otto Comuni che lo compongono ossia lo stesso Cupello e poi Monteodorisio, Vasto, Pollutri, Villalfonsina, Scerni, San Salvo e Casalbordino. L'ente è stato commissariato nel 2015. La gestione della terza vasca della discarica è stata affidata alla società Cupello Ambiente e nel corso del tempo l'impianto ha finito per accogliere rifiuti anche provenienti da fuori Abruzzo".
"I rilevantissimi quantitativi gestiti – prosegue il Consigliere Segretario – hanno ridotto di molto le previsioni di vita della discarica. Tutto questo appare grave se si considera che un territorio, dal punto di vista ambientale, è stato chiamato a pagare ingenti costi per servizi dei quali, in alcuni casi, non ha neppure usufruito. Un quadro generale altamente preoccupante visto che la medesima società Cupello Ambiente ha presentato un progetto al fine di realizzare nella stessa area una nuova vasca. Si tratta – rileva Bracco – di una discarica per rifiuti non pericolosi dalla volumetria di circa 481mila metri cubi e durata di vita di sette anni e mezzo.
Va inoltre detto che nel primo progetto presentato l'iniziativa veniva definita 'a servizio del CIVETA' e i terreni sui quali sarebbe nata la discarica privata erano di proprietà dello stesso CIVETA. Tutto questo senza che il CIVETA medesimo avesse assunto in merito alcun provvedimento". "Successivamente – sottolinea l'esponente di Sinistra Italiana – il progetto è stato ritirato per poi essere riproposto il 17 maggio scorso. Al di là delle correzioni operate, non si comprende per quale motivo la Regione Abruzzo debba autorizzare un nuovo impianto.
Non solo infatti l'iter prosegue ma sembrerebbe anche che non risulti consultabile lo studio VINCA che sarebbe stato inviato dalla ditta e nell'ambito del quale il Comune dovrebbe rilasciare il parere di competenza. In aggiunta non si comprendono i motivi per cui, su questa vicenda, innumerevoli siano stati i cambi di rotta e la scarsa trasparenza".
"Che fine ha fatto lo studio VINCA riferito alla fauna, considerata la presenza di quell'uccello rapace straordinario e purtroppo prossimo alla minaccia di estinzione quale è il Nibbio Reale? Quasi impossibile individuare quelle motivazioni per le quali questo territorio debba essere condannato a trasformarsi in una pattumiera. Pattumiera non per rispondere ai bisogni e necessità delle comunità locali ma – conclude Leandro Bracco – allo scopo di dare riscontri tangibili alla logica del profitto". (com/red)