Le reti informali di parenti e amici, le persone su cui contare in caso di bisogno e la fiducia negli altri contribuiscono al benessere di una società, svolgendo anche un ruolo fondamentale di sostegno per la parte più svantaggiata e vulnerabile della collettività. Non rosea sotto tale profilo la situazione regionale, in particolar modo quella delle donne. Meno di un abruzzese su 3 è soddisfatto delle relazioni familiari. Ancora più bassi i valori relativi all’appagamento derivante dai rapporti amicali che riguarda meno di un quarto della popolazione di entrambi i sessi.
Più elevate, ma inferiori alla media nazionale, la percentuale di persone che ha parenti o amici sul cui aiuto può contare in caso di bisogno (82% degli uomini e 81% delle donne). Bassa anche la fiducia negli altri che interessa quasi un uomo su cinque e meno di una donna su sei. Tutti gli indicatori considerati mostrano un andamento decrescente negli ultimi anni.
Rispetto alle ripartizioni geografiche nazionali, l’Abruzzo si posizione sempre ampiamente al di sopra del Mezzogiorno, area in cui tutte le reti informali risultano più deboli rispetto al resto del Paese, e al di sotto del Nord.
Segnali negativi provengono anche dalle attività che indicano partecipazione sociale, civica e, in particolar modo, politica con valori relativi alla componente femminile della popolazione assai inferiori a quelli maschili. Solo il 31,4% degli uomini e il 20,3% delle donne dai 14 anni in su ha nei dodici mesi precedenti l’indagine partecipato a riunioni di associazioni culturali, ricreative, ecologiche, diritti civili, per la pace, di associazioni sindacali, di associazioni professionali o di categoria; di partiti politici o pagato una retta periodica per un circolo/club sportivo. Questi valori sono per gli uomini superiore e per le donne allineato a quelli medi nazionali e segnano rispettivamente un calo del 3% e dello 0,5% in relazione al 2005. Scendono anche negli ultimi anni la partecipazione civica e politica (parlare e informarsi dei fatti della politica almeno una volta la settimana; partecipare on line a consultazioni o votazioni su problemi sociali o politici; leggere o postare opinioni su problemi sociali o politici sul web almeno una volta nei 3 mesi precedenti l’intervista) che interessa il 72,4% degli uomini e il 54,5% delle donne e la partecipazione e il finanziamento delle attività di volontariato (rispettivamente uomini: 7,9% e 13,5%; donne: 7,4% e 11,5%).
Bassa la partecipazione al mondo del volontariato sia sotto forma di attività (uomini: 7,9%; donne: 7,4%) che di finanziamento (uomini: 13,5%; donne 11,5%). In forte crescita negli ultimi anni e più elevato della media nazionale il numero di organizzazioni no profit per 10.000 residenti (2001: 43,4% contro 41,3%; 2016: 55,5% contro 50,7%).
Aumenta, invece, il numero di associazioni no profit che nel 2016 si attestano su 55,5 ogni 10 mila residenti, assai più del 50,7 per dieci mila della media nazionale.