Lettera del direttore regionale della Caritas Abruzzo e Molise, don Alberto Conti Carissimi, Martin Luther King, pastore protestante, ucciso dalla violenza di una pistola nella famosa marcia per i diritti umani negli USA, pronunciò queste parole: '' I have a dream (io ho un sogno)... Sogno un luogo in cui i bambini e le bambine neri e bianchi potranno tenersi per mano e camminare insieme... I have a dream...un mondo dove riusciranno a lavorare insieme, a pregare insieme, a lottare insieme, ad andare in prigione insieme, difendere la libertà insieme, sapendo che un giorno saremo liberi... I have a dream... che un giorno riusciremo a estrarre dalla montagna della disperazione una pietra di speranza...''. Devo confessarvi che da anni anch'io ho un sogno, quello di scrivervi, all'inizio del tempo liturgico dell'Avvento, una lettera solo per augurare a voi e alle vostre comunità: Buon Natale. Mi piacerebbe non aggiungere altro con la certezza nel cuore che nel nostro mondo sono scomparse le miserie, le ingiustizie, le guerre...con la gioia che l'odore della morte non invade più i cuori degli uomini, delle donne e dei bambini. Invece anche quest'anno sono costretto a scrivevi ed ad aggiungere al Buon Natale la richiesta della vostra solidarietà, perché in questo mondo continuano le guerre, le ingiustizie, le miserie..., perché l'odore della morte continua a propagarsi nelle case dove gli uomini vivono. Sono tanti gli esseri umani accasciati sulle strade, feriti dalle armi che continuano a distruggere, colpiti dalla negazione dei diritti fondamentali, quei diritti che soli restituiscono la dignità, la serenità, la pace e la giustizia. In questi giorni anche nella nostra terra molisana e abruzzese molti sono gli uomini e le donne che hanno perso la serenità, perché il lavoro è a rischio, perché i soldi non bastano a ''far fronte'' ai costi del vivere quotidiano, perché la dignità della vita è ''rubata'' dai nuovi mercanti che seminano lacrime e dolore. ''Su chi volgerò lo sguardo?'' (Is 66,2), si chiede il Signore e noi dove ''volgeremo il nostro sguardo''? A chi tendere la mano, perché, come gli spiccioli della vedova del Vangelo, possiamo contribuire a restituire dignità e speranza? Dopo aver guardato la carta geografica e contrassegnato in rosso (e sono tanti) i paesi coinvolti e marcati dal dolore, il ''nostro sguardo'' si è fermato sulla splendida e martoriata Terra che vide la nascita del Figlio di Dio, la Terra Santa. In modo particolare sulla città di Betlemme oggi duramente provata da odi e da muri che dividono strade, quartieri e soprattutto separano i cuori. Come sempre le vittime sono i più poveri, i più deboli, le donne, i bambini, gli anziani. La nostra solidarietà e la nostra preghiera per il prossimo Natale sarà per i bambini di Betlemme e per questo abbiamo chiesto agli artigiani della Città Santa di realizzare dei piccoli presepi che vi prego di diffondere sollecitando un'offerta che sarà, come leggerete nel depliant preparato e allegato ai presepi, devoluta al progetto chiamato ''Bambini di Betlemme''. Mentre il nostro impegno continua nella nostra terra, come in quelle lontane, io continuo a sognare che un giorno dalla sede della Caritas, a mia firma o di chi verrà dopo di me, vi arrivi una semplice lettera con la scritta: Buon Natale. I have a dream si sarà finalmente realizzato. Dio è fedele alle sue promesse e la sua Parola se noi l'accogliamo, come fece Maria di Nazareth, si tradurrà in realtà; allora noi sentiremo vere le parole del profeta Geremia: ''Io poserò lo sguardo sopra di loro per il loro bene'' (24,6). Mentre scrivo questa lettera arriva la notizia che un ciclone ha devastato uno dei paesi più poveri del mondo, il Bangladesh, causando oltre 2.400 morti e più di 3,2 milioni di sfollati. Penso a Padre Antonio Germano che da anni vive e soffre con il popolo di quel paese, penso alla disperazione della sua gente, provo ad immaginare che le casette costruite lo scorso anno, grazie alla solidarietà degli abitanti della nostra Diocesi e alla vendita del libro di Umberto Berardo ''Storie di vita'', abbiano resistito alla furia del ciclone. Credo che ancora una volta dobbiamo privarci del nostro superfluo per provare ad asciugare le lacrime di chi in questo momento vive nella disperazione e nell'abbandono. Per questa emergenza in Bangladesh invieremo subito la somma di mille euro per far sentire concretamente la nostra solidarietà. All'aiuto economico uniamo la nostra preghiera e il nostro impegno perché in ogni angolo della Terra si possa realizzare il sogno di una vita normale. Grazie per il vostro impegno e vi giungano con cordialità i miei saluti più cari. Chi vuole sostenere gli interventi della Caritas di Trivento può versare il proprio contributo tramite: conto corrente postale 10431864 conto corrente bancario n.15124.6, ABI 06050 CAB 77880 - Carichieti s.p.a. Ag. Schiavi D'Abruzzo entrambi intestati a Caritas Trivento. Specificare nella causale ''Bambini Betlemme'' o ''Ciclone Bangladesh 07''.