Identificare etica e legalità tra i caratteri distintivi del nostro territorio, così da attrarre risorse e talenti per un nuovo sviluppo. E’ la mission di Abruzzo Etico, lanciato dalla Fondazione Hubruzzo per l’industria responsabile, e presentato a Pescara nel corso di un convegno a cui ha partecipato – tra gli altri – il presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli.
Un progetto a cui aderiscono, in qualità di soci fondatori, grandi realtà industriali dell’Abruzzo, come Honda, LF Foundry, Zecca Energia, Valagro, che hanno lanciato un’iniziativa sperimentale che partirà dalla zona industriale della Val di Sangro per estendersi successivamente a tutte le aree produttive della regione. La proposta punta su una serie di iniziative che coinvolgeranno imprese, lavoratori, pubblica amministrazione, scuole e università, magistratura, enti e soggetti pubblici e privati, così da “costruire – si legge nel manifesto della Fondazione – una correlazione forte tra settori differenti e tra istituzioni e industria, perché si può creare un prodotto di valore soltanto in un territorio di valore”.
Tra le ipotesi su cui si concentrerà il gruppo di lavoro ci sono la creazione di una piattaforma di regole comuni,l’implementazione delle attività propedeutiche alla certificazione Iso 37001 sull’anticorruzione, l’organizzazione di percorsi di formazione nelle scuole, in una logica di rete internazionale di condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche. Obiettivo è la creazione di un brand industriale regionale, ispirato a principi di responsabilità, sostenibilità e umanesimo, che riconosca le imprese come valori del territorio.
“A un’impresa che vuole stare sul mercato – ha sottolineato il presidente Lolli nel suo intervento – conviene rispettare le regole. E per noi enti locali, c’è la stessa consapevolezza della convenienza a ospitare sul nostro territorio questo tipo di aziende. Un principio che abbiamo già lanciato nella Carta di Pescara e che ha già prodotto risultati molto importanti per l’Abruzzo, perché si è trattato di un modello tracciato dagli stessi imprenditori, che ne hanno condiviso metodi e finalità. Del resto, l’amministrazione regionale, fin dal suo insediamento, ha dimostrato di credere nell’innovazione, destinando alla ricerca importanti quote del Fesr e anticipando strategie che oggi anche il ministero dello sviluppo economico ha fatto proprie”.
Lolli si è anche soffermato sul modello industriale della Val di Sangro, “che rappresenta – ha rimarcato – l’esempio di maggior successo industriale dell’Italia centro-meridionale, dove una filiera di piccoli e medi fornitori interagisce con la grande impresa”. Per il presidente vicario, il progetto lanciato dalla Fondazione potrà avere positive ricadute anche sul tessuto delle piccole e medie imprese abruzzesi, “che purtroppo – ha concluso – nonostante gli sforzi profusi dalle istituzioni, presenta ancora sofferenze e criticità. Se le grandi aziende, con senso di responsabilità, lavorano però per sostenere un nuovo sviluppo, non c’è dubbio che anche quelle più piccole potranno ottenerne benefici”. (Fonte Regione Abruzzo)