"Facciamo in modo, tutti insieme, che la Zes abruzzese si faccia". Esordisce così il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, nell'incontro che si è appena tenuto nell'aula consiliare del municipio, per discutere sulla Zes (zona economica speciale). "La regione Abruzzo deve fare di tutto per cogliere questa possibilità aldilà dei colori politici. Bisogna unirsi al Molise perché per i Porti occorre un tonnellaggio che attualmente non consente ai porti abruzzesi di assurgere al ruolo di autorità portuale", continua Magnacca.
All'incontro il presidente facente funzione della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, non è intervenuto ma ha inviato una nota scritta in cui sostiene che l’Abruzzo può fare una Zes da solo e che nei prossimi giorni inizieranno gli incontri
Magnacca termina la lettura con una piccola chiosa polemica “Il Presidente Lolli non è venuto ne’ ha mandato nessuno e speriamo che si sveglino in Regione".
Mauro Febbo prende la parola e rincara la dose, “L'assenza del governo regionale in questa riunione è ingiustificabile”. Erano assenti anche tutte le opposizioni PD, San Salvo Democratica e Travaglini. Presente invece il consigliere regionale Pietro Smargiassi del Movimento 5 stelle, il presidente Pilkington, Graziano Marcovecchio, l’Assovasto e numerosi imprenditori, il Sindaco di Palmoli, Nicola Masciulli.
E ancora Febbo: “Come mai Confindustria che è beneficiaria dei vantaggi economici Zes non sta facendo una battaglia forte per sollecitare la regione Abruzzo?”, continua, “Per fare la Zes della sola regione Abruzzo ci vuole anche che il porto di Vasto deve fare una ulteriore banchina, occorrono 130 milioni di euro".
Risponde Smargiassi: “Non c’è la regione Abruzzo, ma non solo in questa riunione, non c’è in generale. Da più di un anno siamo fermi e paralizzati poiché D? Alfonso a differenza di Serracchiani (Friuli) non si è dimesso e sta facendo perdere tempo a tutti gli abruzzesi”, continua Smargiassi,"Il 13 ottobre il ministro competente Lezzi viene a Vasto e vedremo di affrontare con lui la questione." “La questione è semplice", dice Smargiassi, "il porto di Ortona su cui già si è speso molto denaro non può essere ampliato ulteriormente e il fondale non è abbastanza profondo. Il porto di Vasto invece se viene ampliato (nel lato sud quindi non verso la spiaggia) avrebbe un fondale di oltre 14 metri e potrebbe ospitare navi molto molto grandi”. Secondo Smargiassi occorrerebbero non 130 ma 50 milioni di euro.
Presente anche il Sindacato che rincara la dose: Zerra “Facciamo solo le chiacchiere, il Molise è andato con la Puglia, questo è il problema, e le assenze di oggi sono preoccupanti. Il 68% del pil abruzzese si produce in Val di Sangro e Vastese mentre i fondi maggioritari vanno sempre da Ortona in su”.
Parla Marcovecchio: “Probabilmente l’Abruzzo perde la Zes se non riesce a fare l’interregionalita con le Marche e/o con il Molise. Abbiamo parlato molto di porti, certo il tonnellaggio ci vuole per legge ma non abbiamo spiegato cosa realmente è in gioco. Stiamo parlando di una zona economica speciale che concede un credito di imposta tra il 25 e il 50%. Facendo due calcoli per 14 anni stiamo parlando di 700 milioni circa di euro. Peraltro la Regione non ha individuato neanche le zone. Se dipendesse da me inserirei certamente un po’ di aziende strategiche e i loro territori ma indivinduerei zone vergini per attrarre investimenti”.
Infine la proposta di Masciulli chiude il dibattito accettata di buon grado da tutti "Scriviamo al presidente Lolli chiedendogli una disponibilità da qui a 15 giorni per incontrarci".