Proroga caccia al cinghiale, contrarie le associazioni venatorie

Arci-Caccia, Enalcaccia Vasto
15/12/2007
Comunicati Stampa
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Imerito all'annunciata proroga della caccia al cinghiale, fino al prossimo 6 gennaio, disposta dal Consiglio Regionale d'Abruzzo, l'intervento di Arci-Caccia e Enalcaccia di Vasto (CH). Il presidente provinciale dell'Arci-Caccia, Angelo Pessolano, ha dichiarato: ''Il provvedimento della Regione denota un'unica volontà, quella di sterminare una specie selvatica considerata scomoda e nociva per i danni che arreca all'agricoltura. Una campagna di eradicazione totale della specie, di questo si tratta, poiché in questo periodo dell'anno le femmine di cinghiale sono gravide. Prolungare la caccia per altre tre settimane equivale ad autorizzare un massacro. Cinquanta femmine gravide abbattute in questo periodo significa qualcosa come quattrocento cinghiali in meno il prossimo anno. E' una strage che va assolutamente fermata''. Il coordinatore per il Vastese dell'Enalcaccia, Roberto Lalli: ''E' una questione di etica venatoria. Chiediamo al presidente dell'Atc Vastese di sospendere il prelievo del cinghiale, nell'ottica di una gestione conservativa della specie selvatica. Il provvedimento adottato dalla Regione denota un'incompetenza unica, l'agire in maniera grossolana e confusa, davvero una pessima prova quella fornita dall'assessorato. Facciamo un appello ai nostri iscritti, e ai tesserati delle altre associazioni venatorie, affinché, anche se la Regione confermasse la proroga, le squadre di cinghialai sospendano immediatamente la caccia all'ungulato''.

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