Cinghiale, autorizzato il ''massacro'' fino al 6 gennaio. E gli ambientalisti tacciono

Francesco Bottone
21/12/2007
Attualità
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ALTO VASTESE - La mattanza è stata autorizzata. Con legge numero 45 del 19 dicembre, pubblicata sul Bura straordinario di ieri, la regione Abruzzo ha dato il via libera alla proroga, fino al prossimo 6 gennaio, della caccia al cinghiale. Già domani mattina, dunque, sarà possibile praticare in battuta la caccia all'ungulato, in deroga a quanto disposto dal calendario venatorio secondo il quale il prelievo venatorio del cinghiale è terminato lo scorso 15 dicembre. Una proroga invocata in particolare dalla Provincia di Teramo, per i continui danni arrecati dai cinghiali alle colture agricole, che per• la maggioranza che governa l'Abruzzo ha pensato, arbitrariamente e grossolanamente, di estendere a tutta la regione, in barba a qualsiasi principio di etica venatoria e di gestione conservativa delle specie selvatiche. Come ampiamente denunciato da Arcicaccia e Enalcaccia, in questo periodo le femmine di cinghiale sono gravide. L'abbattimento di una di esse arreca un evidente danno alla popolazione futura. Una proroga di tre settimane equivale dunque ad una mattanza, una strage quantificabile in diverse centinaia di animali massacrati. Una campagna di eradicazione di una specie considerata scomoda, nel silenzio più totale di Verdi e ambientalisti delle varie sigle. Una pagina davvero triste per il mondo venatorio regionale. http://francescobottone.splinder.com/

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