Truffa del pacco a San Salvo, denunciato un uomo di origini campane

04/12/2018
Attualità
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I Carabinieri della Stazione di San Salvo ieri, lunedì 3 dicembre, durante lo svolgimento di una pianificata operazione di polizia, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, hanno colto in flagranza e contestualmente denunciato tale S.S., per tentata truffa a danno di anziani. L’uomo, di origini campane, disoccupato, con una misura cautelare a carico, risultava gravato da numerosissimi precedenti, molti dei quali per reati specifici. I militari infatti, nel transitare lungo la locale Via Duca Degli Abruzzi, notavano un soggetto a bordo di una Golf Grigia, mentre interloquiva con un’anziana signora del posto. Come appurato di lì a poco, questi si era finto un corriere che, a suo dire, doveva farsi pagare un personal computer, acquistato on-line dal figlio della signora. Insospettiti dal comportamento dell’uomo, i militari si avvicinavano al predetto, il quale, tentata la fuga, veniva fermato poco più avanti dal personale operante. Identificato e sottoposto a perquisizione personale e veicolare, veniva trovato in possesso di un pacco regalo contenente un supporto per computer portatile, del quale si sarebbe servito per mettere a segno la truffa. Inoltre, a seguito di verifiche dedicate, i militari accertavano l’appropriazione indebita del veicolo e l’emissione, da parte del Tribunale di Napoli, di un decreto di sequestro preventivo, al quale veniva data immediata esecuzione. Nel vastese, le truffe in danno agli anziani, rappresentano un sistema molto diffuso di arricchimento da parte di alcuni malviventi i quali, privi di ogni scrupolo, si presentano all’ignara vittima sotto diverse vesti: il corriere, l’amico di famiglia, il tecnico del gas, l’avvocato e, talvolta, anche dell’appartenente alle forze dell’ordine. Ottenuta la fiducia del malcapitato, con la promessa di un imperdibile affare, la riscossione di una vecchia eredità o di un’allettante vincita ma anche, nei peggiori dei casi, la minaccia che se non verrà pagata una cospicua cauzione (istituto inesistente nel sistema giudiziario italiano), un suo stretto congiunto potrebbe finire in galera, vengono portati via tutti gli oggetti di valore che i malviventi riescono a prendere. Non solo denaro quindi, ma anche gioielli e monili, che spesso, oltre al valore economico, hanno per le vittime un grande valore affettivo. Esistono vere e proprie “scuole della truffa”, dove i malviventi apprendono i modi più rapidi ed efficaci per raggirare il loro “bersaglio”, far sì che abbassi le difese e, raggiunto lo scopo, far perdere le proprie tracce. L’Arma dei Carabinieri si è particolarmente adoperata per contrastare una pratica, che risulta tanto più odiosa quanto più indifese sono le persone offese. Il fenomeno, grazie anche alla istituzione sul territorio di numerosi incontri di sensibilizzazione delle fasce più deboli, e alla diffusione di opuscoli informativi patrocinati dalle istituzioni amministrative locali, seppur in tenue calo sotto il profilo dei reati tentati, è drasticamente crollato nel numero di quelli consumati, a dimostrazione di una sempre maggiore consapevolezza da parte della popolazione.

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