Strage di cani a Celenza. Indagano i Carabinieri

Francesco Bottone
21/01/2008
Territorio
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CELENZA SUL TRIGNO - Macabra scoperta, nei giorni scorsi, a Celenza sul Trigno: dieci carcasse di cane sono state rinvenute all'interno degli impianti di depurazione del centro trignino, ed è scoppiato un caso che potrebbe avere dei risvolti di tipo sanitario e addirittura giudiziario. La notizia è trapelata solo nelle ultime ore, mentre la sconcertante scoperta pare risalga al pomeriggio di venerdì. In base alle prime ricostruzioni, sembra che un residente di Celenza sul Trigno abbia segnalato alle autorità, precisamente alla locale stazione Carabinieri, la presenza delle carcasse all'interno di una delle vasche di ossigenazione dell'impianto di depurazione. Immediatamente sono intervenuti per un sopralluogo sia i Carabinieri che il personale del municipio, e dalla prima analisi sarebbero dieci le carcasse di cane trovate sul posto. Si tratta di animali di razza, specie da caccia e da tartufo, e quattro di essi sono stati riconosciuti dai proprietari. Nei mesi scorsi diversi tra cacciatori e cercatori di tartufo hanno presentato denuncia di smarrimento dei propri animali. Un ritrovamento dunque che ha molti lati ancora da chiarire, come conferma il sindaco del comune trignino, Andrea Venosini, principale autorità sanitaria del luogo. ''Dopo la segnalazione ho immediatamente allertato il servizio veterinario della Asl, - spiega il primo cittadino - e alla presenza del personale sanitario abbiamo proceduto alla rimozione delle carcasse che saranno smaltite secondo le normative vigenti''. Nei prossimi giorni il sindaco Venosini avrà un incontro con alcuni dirigenti della Sasi, per fare il punto in merito alla situazione degli impianti di depurazione. Come già documentato su queste colonne, le strutture versano in condizioni di degrado e fatiscenza da tempo, e più volte il primo cittadino ha chiesto l'intervento del gestore della rete idrica per porre fine ad uno stato di cose intollerabile. Tornando alla vicenda della carcasse di cane, Andrea Venosini conferma che ''ci sono molti lati ancora da chiarire''. Una prima ipotesi potrebbe essere quella in base alla quale i cani si siano abbeverati all'interno della vasca rimanendo poi avvelenati, anche se pare davvero poco probabile. Le sostanze velenose avrebbero dovuto agire nell'arco di pochi secondi, impedendo ai cani di allontanarsi anche di pochi metri dalla vasca, dunque l'ipotesi più plausibile è che qualcuno, per cause ancora ignote, abbia condotto le carcasse in quel luogo. L'accesso alla struttura non è particolarmente agevole, e la rete di recinzione appare completamente tranciata, dal suolo fino all'estremità superiore. Restano diversi interrogativi: come è possibile che il personale che dovrebbe aver effettuato dei periodici controlli, non abbia mai notato nulla? Le carcasse evidenziano diversi stati di decomposizione, per decessi riferibili dunque a poche settimane addietro, ma anche a diversi mesi. Dubbi anche in merito alla dinamica del ritrovamento delle carcasse, poiché transitando all'esterno del depuratore è materialmente impossibile verificare la presenza di oggetti, o carcasse appunto, all'interno della vasca. Neppure è plausibile che qualcuno di passaggio abbia avvertito il cattivo odore tipico della decomposizione, poich‚ la zona è quella di un depuratore, dove cioé il cattivo odore può essere riferito alla presenza di liquami e acque putride. Un vero e proprio giallo, al momento, quello di Celenza sul Trigno, con le analisi e le ricostruzioni delle autorità che continuano ancora in queste ore. ''Voglio vederci chiaro, - aggiunge in chiusura Venosini - voglio andare fino in fondo in questa vicenda, ma anche sulla situazione degli impianti di depurazione, un problema che riguarda non solo Celenza, ma molti altri centri dell'Alto Vastese''. http://francescobottone.splinder.com/

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