Da quel "ramo di Como" del Manzoni al giardino nascosto del palazzo De Vito Gaetano di San Salvo

I racconti di Angiolina

Angiolina Balduzzi
14/12/2018
Varie
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In corso Umberto, il palazzo De Vito, di fronte alla "Giostra della Memoria" è affollato solo nelle ore d'ambulatorio di tantissimi pazienti del cardiologo dottor De Vito Gaetano. Il portone e le finestre sono sempre chiuse e non lasciano intravedere l'antica struttura interna, né i pregiati mobili con la sontuosa toeletta di alto '8OO pregiato, che rimanda ai capelli d'oro di donna Filomena. 
Si nasconde poi dallo sguardo dei passanti, uno spazioso androne. Il pozzo, che spicca al centro, una volta era preziosa rarità dei pochi signori del paese, non tutti disposti, come don Gaetano De Vito ad offrire qualche secchio d'acqua nelle afose giornate di agosto, ai "socci" delle loro campagne .

Lucia è arrivata dal comasco con il segreto desiderio di trascorrere qualche giorno di vacanza al mare di San Salvo e poi continuare il viaggio in treno verso la Sicilia dei nonni paterni, quella ancora piena di intensi sapori e profumi della felice infanzia. Lucia vissuta al nord, ha studiato con in iter avanguardista e le basi solide come la sua Trinacria a superare ogni ostacolo. difficoltà laboriose o segnando nelle scuole elementari, pur continuando a studiare e laurearsi in giurisprudenza, diventando giudice di pace prima ed avvocato dopo. 
Lucia Anello De Vito rimane una figura rilevante anche nella storia politica cittadina, essendo stata fondatrice del partito popolare, candidata sindaco ai tempi della scissione della Dc e delegata per l'assistenza sociale,. silenziosamente rimane moglie sempre attenta e presente, specialmente quando un insidiosa e superata malattia corse il dottore del suo cuore. I figlioli Giuseppe, Giulio e Aurora, hanno avuto di lei una costante guida e punto di riferimento in tutti i vincenti percorsi degli eccellenti studi universitari. Un onore averla come amica, "dolce e gentile" di stilnovista immagine. dalla finestra della mia casa paterna ci si affaccia sul meraviglioso giardino, dove un chiosco ammantato di edera, fiorivano, a maggio rose rose a cento foglie, rose indimenticabili come sogni della mia fanciullezza..con i colori di profumi più belli della mia esistenza, baciata dalla fortuna di far parte di un vero patrimonio storico, nobile, sentimentale, educativo e degno di rispetto. Grazie ai messaggi di grande valore dell'avvocatessa.

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