Oggi è la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

Francesco Bottone
24/01/2008
Territorio
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TRIVENTO - In occasione della ricorrenza di oggi, il vicario generale della diocesi di Trivento, don Mimì Fazioli, ha inteso far giungere un augurio particolare ai giornalisti e a tutti gli operatori della comunicazione. ''San Francesco di Sales è un santo nato nel lontano 1567 e conosciuto come il santo patrono dei giornalisti e degli scrittori. E' un po' meno noto come il santo della dolcezza. Sue sono le affermazioni: ''Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore ...Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto ... volete che in un quarto d'ora perda quel poco di mitezza che mi sono acquistato in venti lunghi anni a costo di un faticoso controllo del mio carattere''. Ma la dolcezza noi la trattiamo con le molle, riteniamo che essa confini troppo direttamente con la debolezza o che, al massimo, la si possa circoscrivere nei limiti dell'atteggiamento protettivo che una madre riserva al proprio neonato? In altre parole, un vero uomo, una persona adulta, deve saper reagire alla durezza e alle contrarietà della vita, alla violenza e alle ingiustizie della società, all'odio e alla cattiveria dei prepotenti. Come? Molti rispondono: con la forza. Noi cristiani, invece, diciamo anche e soprattutto: con la dolcezza. Con la forza e il coraggio della dolcezza. Andrè Comte-Sponville, giustamente, definiva la dolcezza: ''un coraggio senza violenza, una forza senza durezza, un amore senza collera, una pace interiore, la sola che sia una virtù, spesso trafitta d'angoscia e di sofferenza, talvolta illuminata di gioia e di gratitudine, sempre sprovvista di odio, di durezza, di insensibilità''. Questo nostro mondo ha un estremo bisogno di dolcezza: è questione di semplice e improrogabile sopravvivenza, se desideriamo neutralizzare e annullare i malefici effetti della barbara violenza che non è mica solo retaggio di un patrimonio delle antiche civiltà primitive! Essa ci viene propinata ogni sera nei telegiornali, nei telefilm e persino negli accesi dibattiti, sia pur camuffati da saggio aggiornamento o dotto approfondimento''. Entrando poi nel campo della comunicazione pubblica, il Vicario generale ha aggiunto: ''Allora, oggi, se è la festa dei giornalisti, tanti auguri a tutti gli operatori della comunicazione sociale, in quanto il loro lavoro è indispensabile in questo inizio di terzo millennio. Sì, auguri affettuosi e sinceri, perché gli stacanovisti della penna e del microfono hanno tanto bisogno di un esempio luminoso, come proprio è san Francesco di Sales, di un valido protettore per assolvere alla loro difficile e delicata, emozionante e contestata professione. Certamente, sotto una così vigile ed alta protezione, potranno abbinare insieme il realismo con l'ottimismo e così sapranno raccontarci gli eventi tragici e raccapriccianti, che purtroppo succedono ogni giorno intorno a noi, senza mai però trascurare i tantissimi episodi positivi, quelli che favoriscono l'ottimismo ed esaltano la vita. Tutti sentiamo urgente il bisogno di conoscere la realtà, tutta la realtà dei fatti, descritta con luminosa trasparenza e con scrupolosa serietà professionale, come vero sostegno ad una gioia di vivere più durevole e più profonda. Ecco perché abbiamo bisogno di bravi giornalisti liberi da servilismo ideologico e alieni da vuote piaggerie di comodo''.

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