Il Popolo della famiglia Abruzzo invoca buon senso e democrazia nella scelta della data per le elezioni regionali prossime.
L’espletamento del diritto costituzionale al voto, infatti, deve tenere conto della fattibilità oggettiva: l’Abruzzo è per buona parte terra montuosa e, pertanto, soggetta a condizioni climatiche avverse in inverno con interi Paesi letteralmente sommersi dalla neve per giorni, uffici e scuole chiusi, servizi sospesi o limitati.
La data del 10 febbraio 2019 indetta per la prossima tornata elettorale appare, in tale prospettiva, quanto meno inappropriata.
La questione, inoltre, non si limita alla sola giornata dedicata alle elezioni ma riguarda anche tutta la fase di raccolta firme che liste civiche o partiti nuovi come il Popolo della Famiglia devono affrontare per vedere il proprio simbolo sulla scheda elettorale: minimo 1500 firme a circoscrizione (che diventano minimo di 6000 firme per coprire le 4 circoscrizioni) richiedono impegno, tempo, energie e risorse spese.
Tutto questo non può e non deve essere vanificato dal rigore della legge che impone di non andare oltre la data già stabilita.
Ben sappiamo, infatti, come eccezioni alle leggi vengano convenientemente attuate.
La scelta più opportuna, senza alcun dubbio, sarebbe far coincidere le Regionali con le già indette Europee del 26 maggio 2019.
Ne deriverebbe anche un discreto risparmio delle risorse economiche regionali che in tempi di forte crisi economica come quello che il nostro amato Paese sta attraversando da mesi non è una variabile da trascurare.
Per tutte le motivazioni su addotte Il PdF chiede il rispetto del diritto al voto e il rispetto delle risorse dei cittadini.