«Non sorprende la decisione della Corte Costituzionale che vede l’Abruzzo soccombere sulla dichiarata incostituzionalità dell’art.2 della L.R. 5/2018, la legge con cui il Consiglio Regionale aveva approvato il nuovo "Piano di Gestione Integrata dei Rifiuti"». Così in una nota l’ex sottosegretario regionale con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, interviene di nuovo su di un tema tornato di attualità.
«Avevamo, per tempo, predisposto un piano ‘B’, consci dell’eventualità della fondatezza (anche parziale) del ricorso allora intentatoci dal Governo. Per questo motivo approvammo in Consiglio Regionale, il 2 luglio scorso, il Provvedimento Amministrativo n.110 grazie al quale il nuovo “Piano Rifiuti”, a seguito della pubblicazione sul BURA, è vigente e pienamente operante pur se con alcuni dettagli tecnici invariati rispetto agli emendamenti consiliari introdotti alla L.R.5/2018 (ad esempio, sul tema delle distanze). Uno strumento che pone basi concrete per procedere convintamente verso un’economia circolare e diffondere le buone pratiche ambientali dei cittadini e delle imprese. Tale attività, come comunicatoci dal Ministero dell’Ambiente nel settembre scorso, ha consentito alla Regione Abruzzo di ottenere l’archiviazione della Procedura di Infrazione "UE 2015 – 2065" relativa al Piano Regionale di Gestione Rifiuti. Nei confronti dell’Abruzzo, come per altre regioni, a causa dei ritardi per l’approvazione del documento di adeguamento del Piano Rifiuti, che doveva avvenire entro l’anno 2013 (come previsto dal "Codice dell’Ambiente"), era stata aperta una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea. Ciò, a riprova, qualora ce ne fosse stato bisogno, della bontà dell’operato della Regione negli ultimi anni sul tema della programmazione del proprio sistema ecologico, che - si rammenta - fin dal novembre 2014 è stato conformato agli indirizzi politici dell’ex esecutivo regionale, ovvero "economia circolare" e assenza di impianti di incenerimento di sorta».
«In realtà - continua Mazzocca -, erano 6 le procedure di infrazione europea ereditate per sanzioni di decine di milioni di euro, tre nel settore dei rifiuti e tre in quello dei depuratori, tutte ufficialmente e/o sostanzialmente risolte nel corso del nostro mandato. Nel caso del ‘Piano Rifiuti’, va sottolineato come fu per tempo operato il completo aggiornamento di tutti i dati di base dello strumento di pianificazione, attività resasi necessaria anche alla luce della pubblicazione del "Decreto Inceneritori" al fine di chiarire la posizione della Regione Abruzzo di contrarietà alla realizzazione di un impianto dedicato di incenerimento dei rifiuti urbani di 120.000 t/a, come invece ancora previsto dallo stesso. Il nostro Piano Rifiuti, infatti, dimostra come il complessivo fabbisogno teorico di incenerimento al 2016 era pari a 58mila tonnellate annue, oltre il 50% in meno rispetto alle stime del DPCM (121mila t/a). Con tali quantitativi, oggi ulteriormente diminuiti, non si giustifica nella maniera più assoluta la costruzione di un impianto di incenerimento sul territorio regionale, a meno che qualcuno non pensi di incenerire in Abruzzo i rifiuti di altre realtà (Roma Capitale ?)».
«A tal proposito - conclude Mazzocca – nell’estate scorsa accogliemmo positivamente le dichiarazioni del Ministro all’Ambiente Costa di non volere realizzare inceneritori e di voler modificare il DPCM. Pertanto ci si aspetta una valutazione positiva del nostro Piano Regionale dei Rifiuti da parte del Ministero competente, valutazione che sarà ulteriormente rafforzata dalla costante crescita delle raccolte differenziate dei Comuni che hanno raggiunto nel 2018 l’obiettivo del 62% (il 16% in più rispetto al 2014) e su cui non sarà difficile migliorarsi ulteriormente alla luce della avanzata realizzazione della "Rete Regionale del Riciclo" costituita da oltre un centinaio di impianti pubblici (fra centri di raccolta, piattaforme ecologiche, centri del riuso, ecc.) dislocati sull’intero territorio regionale e completamente finanziati dalla Regione Abruzzo durante il nostro mandato con un investimento complessivo di oltre 30 milioni di euro».