La lettera di Angiolina alla cara Cristina

Angiolina Balduzzi
20/03/2019
Attualità
Condividi su:

Ho sognato Cristina Romondio..e le ho scritto una lettera in Paradiso, certa che le giungerà e la leggerà, perché per me sognare vuol dire realizzare ogni desiderio. Cristina era una mia parente, dal momento che il suo bisnonno Vincenzo Granata era il fratello della mia nonna Vitalina. Da piccola veniva spesso a trovare il mio papà a cui tanto voleva bene ed in comune avevano tanta gioia di vivere, ma soprattutto una positiva verve che spiazzava ogni malumore sostituito da calorose risate capaci di coinvolgere tutti i presenti anche quando la sua salute la rendeva triste e stanca di dover essere sottoposta a tante cure e rimanere a letto e non poter dormire tutta la notte quando, spesso, adore piccole mi telefonava con una verve viva e tanto coinvolgente. Ho sognato, sere fa, di trovarmi in uno spazioso e tanto fiorito giardino, profumato di quelle rose a mille foglie che mi ricordano la sua gentile e nobile bisnonna Francesca... a lei tanto cara... protagonista di tante antiche storie che si svolgevano in quella ultima casa  del paese... prima, però, per bellezza, grandezza e signorilità, ma soprattutto per la generosità ed ospitalità... Cristina spesso rimaneva ore intere nel suo spazio profumato per studiare, sognare... E forse per tali ricordi frequenti, ieri notte ho avuto la sensazione di incontrarla mentre coglieva le violette che ogni anno, a primavera, rispuntano con lo stesso profumo che preferiva la omonima nonna paterna. Mi ha abbracciato forte forte Cristina e ci ha tenuto tanto a raccomandarmi di ringraziare tanto tanto la mamma, il papà, la nonna e lo zio Marco che non l'hanno mai lasciata sola come la sorella a lei tanto cara. Cristina ora sta imparando con gli angeli, i santi e tutti parenti defunti a comunicare... perché in Paradiso l'ozio non esiste e tutte le ragazze come lei imparano a ricamare con i fili dorati che i cherubini e i serafini stendono sulle strisce di celeste tessuto al telaio... Mentre le più piccole imparano a cantare con maestre dalle ali musicanti e i suonatori sansalvesi come lo zio Lillino rendendola ogni giorno contenta... ma appena il sogno ha dato spazio al sole che illuminava la mia stanza... per un attimo ho percepito lo svanire di una gioia surreale per me, ma esistente nella mia carissima ed ora gioiosissima Cristina.

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: