L'Arci Caccia boccia la proposta di D'Amico di abbassare il numero di cacciatori nel Vastese

Francesco Bottone
17/03/2008
Territorio
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La proposta del consigliere provinciale Camillo D'Amico, capogruppo del Pd a Chieti e presidente della Copagri, di ridurre l'indice di densità venatoria nel Vastese e nel Chietino in conseguenza della riduzione del territorio disponibile a causa degli incendi boschivi dell'ultima estate ha messo in allarme la quasi totalità del mondo venatorio. E' il presidente provinciale dell'Arci Caccia, Angelo Pessolano, che critica pesantemente l'ordine del giorno presentato in tal senso dal consigliere D'Amico. La proposta dell'esponente del Pd è tesa a ridurre l'indice di densità venatoria portandolo al rapporto di un cacciatore ogni diciannove ettari di terreno agro-silvo-pastorale disponibile. Replica duramente Pessolano: ''La principale motivazione di questa richiesta è quella della sicurezza, nell'ottica di prevenire i numerosi incidenti di caccia che si verificano, e i rischi paventati per l'incolumità pubblica. Alla luce delle dichiarazioni rese alla stampa dal consigliere D'Amico, chiedo, in qualità di rappresentante sindacale dei cacciatori del Vastese, dove abbia preso questi dati così allarmanti che a noi non risultano affatto. Inoltre vorrei capire a quali dati fa riferimento l'esponente del Pd quando parla dell'enorme pressione venatoria che si registra nel Vastese. A noi risulta che, statisticamente, all'interno dell'Atc Vastese, nei momenti di picco, cioè quelli che coincidono con le giornate di apertura e di chiusura della stagione venatoria, non si arriva alle settecento unità su un territorio di oltre cinquantasettemila ettari. Basterebbe chiedere i dati ufficiali alla Presidenza dell'Atc, oppure prendersi il fastidio di leggere la relazione presentata in Provincia''. Smentisce, dunque, dati alla mano, le preoccupazioni utilizzate da Camillo D'Amico a giustificazione della sua richiesta. ''La proposta avanzata ridurrebbe di 804 unità i cacciatori, con un conseguente danno economico per l'Atc di circa 53mila euro. A ciò si aggiunge ciò la Provincia prenderà con la legge Omnibus, per un totale di oltre 75mila euro, soldi che potrebbero essere utilizzati per miglioramenti ambientali o al controllo della popolazione della specie cinghiale con colture a perdere. - continua Angelo Pessolano - Inoltre una riduzione così drastica dei cacciatori produrrebbe danni a tutto l'indotto, dal turismo e alla ristorazione ad esempio. Tornando agli incidenti di caccia, suggerirei al presidente della Cppagri di interessarsi di quelli che avvengono suoi campi agli agricoltori, o dovuti all'utilizzo sconsiderato di pesticidi, o ai sinistra stradali, questi sì numerosi nel Vastese. La prossima volta D'Amico prenda i dati dalle fonti ufficiali, non si rivolga ai filosofi e ai maghi della caccia, prendendo iniziative che potrebbero arrecare danni elettorali al Pd di cui è capogruppo''. http://francescobottone.splinder.com/

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