Incidente domestico in frazione Badia, tardivi i soccorsi

Francesco Bottone
18/03/2008
Territorio
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SCHIAVI DI ABRUZZO - Un altro incidente si è verificato nel piccolo centro montano del Vastese nella mattinata di ieri, dopo la sciagura che si è consumata nei giorni scorsi nei boschi del circondario durante la quale ha perso la vita un sessantottenne di frazione Taverna. Questa volta non si è trattato di un incidente sul lavoro, ma di una caduta in abitazione. Probabilmente a causa di un malore, una donna, classe 1938, di frazione Badia di Schiavi di Abruzzo, è caduta nei pressi della sua bitazione riportando diversi traumi. In base ad alcune ricostruzioni potrebbe essersi trattato della caduta rovinosa da un balcone, dove la donna pare fosse intenta in alcune faccende domestiche. Dopo il lancio dell'allarme da parte di alcuni vicini, è intervenuto sul posto il medico del paese, Paolo Scolavino, il quale, resosi conto della criticità della situazione, ha immediatamente chiesto l'intervento del 118 per procedere al ricovero della paziente. Un'ambulanza, partita da Trivento, ha raggiunto dopo molto tempo e con difficoltà la frazione. Addirittura si è reso necessario l'intervento dei Carabinieri di Schiavi di Abruzzo, al comando del maresciallo Osvaldo Litterio, che sono andati incontro all'ambulanza fino alla fondovalle Trigno e l'hanno scortata a destinazione. La sventurata è stata immediatamente trasferita a Campobasso dove, al momento di andare in stampa, risultava ancora ricoverata in condizioni gravi e con prognosi riservata. Due incidenti nell'arco temporale di pochi giorni a Schiavi di Abruzzo, due episodi violenti che hanno scosso la comunità locale e riproposto uno dei problemi più pressanti per i piccoli centri montani dell'entroterra: l'isolamento territoriale. La distanza dai centri ospedalieri abruzzesi è tale che spesso si ricorre alle strutture del confinante Molise, come nel caso di ieri. Sentirsi male nei paesi dell'entroterra e aver bisogno dell'intervento urgente di un'ambulanza è davvero problematico. Di fatto, nonostante le sbandierate promesse, il territorio è assolutamente scoperto in caso di necessità di tipo sanitario. Non c'è un servizio di pronto intervento 118 in grado di intervenire e prestare le cure mediche in pochi minuti, come invece prevede la legge. Per raggiungere le frazioni più isolate i sanitari provenienti dall'ospedale di Agnone, ad esempio, impiegano quasi un'ora, un tempo che evidentemente non è conciliabile con la necessità dell'immediata stabilizzazione delle condizioni cliniche dei pazienti in emergenza. Una problematica sempre attuale, della quale, nonostante le dichiarazioni propagandistiche dei politici di zona, nessuno al momento si è occupato seriamente, atteso che il servizio 118 nell'Alto Vastese non è ancora arrivato. http://francescobottone.splinder.com/

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