Politiche 2008, il commento di Agnese Pellegrini della lista ''Aborto? No grazie''

redazione
15/04/2008
Territorio
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''In Abruzzo ci sono 2613 cittadini coraggiosi, che credono nei valori forti. Partiremo da loro per crescere con loro''. E' il commento a caldo di Agnese Pellegrini, candidata della lista ''Aborto? No grazie'', che sottolinea il risultato ottenuto in alcuni centri dell'Alto Vastese. ''Era forse un'illusione sperare di superare il 4 per cento con una lista neonata, senza mezzi finanziari e oscurata dai media, che si sono occupati di noi solo quando siamo stati aggrediti nelle piazze. Ci aspettavamo di più, è chiaro, ma è un successo essere emersi dalla nebbia delle idee: 135.578 italiani, di cui 2613 abruzzesi, hanno avuto il coraggio - chiamiamolo con il suo nome - di scegliere una lista che sfidava la legge elettorale e tutti i partiti, per offrire un messaggio chiaro, quello della vita e proporre una politica nuova, modellata sui valori forti in cui riconoscono molti cattolici e dei laici. Ora dobbiamo conservare e accrescere questo consenso. Il dato dell'Abruzzo (0,32) è in linea con quello nazionale (0,37) ed è significativamente superiore nei maggiori centri, come Chieti (0,53), Pescara (0,46), L'Aquila (0,41), Vasto (0,40), Teramo (0,39) e in alcuni centri minori, come Schiavi d'Abruzzo (1,66) o Castelguidone (1), dove supera l'uno per cento''. ''Voglio dire con chiarezza che dove siamo andati meglio, è stato grazie al passaparola delle associazioni del mondo cattolico e dei gruppi parrocchiali che hanno combattuto con me questa battaglia difficile e alle quali va la mia gratitudine e quella della lista Ferrara. - continua Pellegrini - Non era facile neanche per loro fare una scelta nobile ma controcorrente. Dove non abbiamo convinto gli elettori, penso a molti piccoli comuni, è avvenuto perché non siamo riusciti ad arrivare con il nostro messaggio e a far comprendere che dentro la nostra lista non c'era solo un no all'aborto ma anche tanti si a politiche famigliari più coraggiose, a politiche del lavoro più attente ai diritti di madri e padri, a politiche della ricerca scientifica meno ideologiche''. E in chiusura Agnese Pellegrini aggiunge: ''Abbiamo avuto la presunzione di imporre una nuova cultura alla politica in un momento la crisi economica esasperava le inquietudini dei cittadini e la legge elettorale imponeva una semplificazione radicale al sistema politico. Siamo riusciti a far discutere l'Italia di aborto e di speranza e soprattutto siamo riusciti ad accreditarci come un movimento intelligente per la vita e per la famiglia, anche in Abruzzo. Questo era il primo obiettivo della mia testimonianza''. http://francescobottone.splinder.com/

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