PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA

La comunità di Vastesi.com
14/05/2008
Comunicati Stampa
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In un città come Vasto, dove la speculazione edilizia ha raggiunto livelli preoccupanti e la cementificazione della costa rischia quanto meno di ridimensionare la vocazione turistica del territorio, esistono ancora delle aree verdi da salvaguardare e da rispettare. Le riserve naturali di Punta Aderci e Casarza sono solo alcuni dei punti di maggior interesse ambientale. Il vicino parco di Don Venanzio, già riserva, e l'intatto stato di conservazione della foce del torrente Buonanotte aggiungono poi valore naturalistico ad una zona che merita maggior impegno da parte delle istituzioni. In particolare, l'istituzione di un parco nazionale permetterebbe una giusta integrazione di tutte le aree e offrirebbe la possibilità di promuovere il tanto decantato turismo di qualità che tanto fatica ad affermarsi. Non confermare l'attuale proposta di perimetrazione della regione per il Parco Nazionale della Costa Teatina, che pur esclude il torrente Buonanotte, vorrebbe dire rimandare tutto ad un domani lontano e significherebbe esporsi consapevolmente al rischio di ulteriori abusi edilizi sull'estensione del territorio comunale. È di pochi giorni fa la notizia riportata dal quotidiano on-line piazzarossetti.it di ''colate di cemento'' in località Canale da attribuire al ''precedente scellerato piano regolatore''. Allo scorso anno, invece, risale l'approvazione, da parte dell'attuale giunta, di un villaggio turistico in località San Tommaso a ridosso dell'area SIC. Bisogna quindi chiedersi se per una corretta, integrata e duratura tutela del territorio si debba ancora attendere, o se, invece, ci sia bisogno subito di un progetto a lungo termine, slegato dalle periodiche incombenze elettorali. Il Parco pone dei vincoli, detta gli opportuni regolamenti da rispettare, ma questi sono univoci ed uguali per tutti. Bisognerebbe riflettere sulla crisi del mercato immobiliare, sulle centinaia di appartamenti vuoti e sull'aggressione edilizia che vediamo ancora in corso. È necessario fermarsi, fare il punto della situazione e progettare per il futuro, andare oltre le legislature e pensare in termini di decenni, non più di mesi. Il Parco Nazionale della Costa Teatina è un opportunità di vero sviluppo da non perdere: tutelerebbe la costa, permetterebbe d'intercettare fondi europei e nazionali ed incentivi per il comune, le aziende e i privati; la crescita turistica ne risentirebbe positivamente, al turismo balneare si aggiungerebbe quello naturalistico e congressuale; sarebbe un'occasione per pubblicizzare i nostri prodotti, i nostri vini, i prodotti della nostra terra, che già ottengono riconoscimenti nazionali e internazionali. Sarebbe un modo per promuovere la nostra cultura e il territorio vastese. Con la crescita del turismo, le strutture ricettive esistenti vedrebbero un cospicuo aumento di presenze e nuovi villaggi eco-compatibili potrebbero sorgere nei pressi delle zone a tutela integrale. Tutto questo senza ostacolare in alcun modo le attività commerciali e le realtà industriali già presenti. Con il Parco i vantaggi sono molteplici e sono per tutti. La qualità della vita potrebbe indubbiamente migliorare e Vasto sarebbe avviata ad un modello di sviluppo moderno. Il Parco non ingesserebbe il territorio, come molti vogliono farci credere. Al contrario, svincolerebbe la nostra città da interessi economici privati che mirano solo ed esclusivamente ad una guadagno immediato per pochi eletti. Con il Parco, invece, vincerebbero il cittadino ed il territorio. Per queste ragioni invitiamo tutta la società civile a partecipare a un confronto ampio, schietto e rapido; oltre tutti i cittadini sensibili, abbiamo invitato alla discussioni varie categorie: associazioni, albergatori, balneatori, viticoltori e commercianti. Auspichiamo, inoltre, una pronta risposta da parte del sindaco e dei singoli consiglieri, convinti che rinunciare a questa perimetrazione significa far perdere alla città e ai cittadini una grande opportunità di crescita e di sviluppo. Non possiamo permetterci di perdere questo treno, farlo sarebbe un grave errore politico e strategico, il cui prezzo pagheremmo tutti. Distinti Saluti La comunità di Vastesi.com

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