Antenna selvaggia a San Salvo, e nei comuni dell'interno la situazione è la medesima

Francesco Bottone
27/05/2008
Territorio
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SAN SALVO - Sono già centocinquanta, e in costante aumento, le firme di protesta raccolte dai cittadini di San Salvo, residenti nella zona di via Roma e strade adiacenti, contro l'inquinamento elettromagnetico. L'attenzione del comitato spontaneo, nato proprio a tutela della salute pubblica dai possibili danni cagionati dalle emissioni di onde elettromagnetiche, è centrata in questo momento sulle antenne per la telefonia mobile che recentemente sono state installate su alcuni palazzi nelle vicinanze della Cassa di Risparmio. Oltre ai temuti influssi negativi sulla salute delle persone che risiedono nella zona, i cittadini del comitato protestano perché le emissioni di quegli apparati telefonici ''impediscono anche la ricezione televisiva dei principali canali nazionali'', come spiega uno dei componenti del comitato civico contro l'inquinamento elettromagnetico. Quest'ultimo si è rivolto alla nostra redazione in maniera tale da dare risonanza ad una problematica molto sentita in città, e per amplificare, grazie alla visibilità offerta dal giornale, ''il disagio che numerosi cittadini sansalvesi sono costretti a subire, aiutandoci in tal modo ad una risoluzione del problema finora ignorato nonostante siano già state raccolte oltre centocinquanta firme di protesta''. Recentemente il Consiglio comunale di San Salvo si è dotato di un nuovo regolamento proprio in materia di installazione di apparati elettronici per le telecomunicazioni, in particolare le antenne per la telefonia mobile che spuntano ormai come funghi sui palazzi delle città, ma anche nei paesi dell'interno. La tutela della salute dei cittadini si scontra, in queste vicende, con il colossale giro di affari delle potenti compagnie telefoniche. A fronte di fatturati stellari, per milioni di euro, ai comuni, in cambio dell'installazione di apparecchiature elettroniche esteticamente orribili, se non anche dannose per la salute umana, restano davvero pochi spiccioli. In alcuni centri dell'entroterra, caso emblematico a Schiavi di Abruzzo, tali questioni sono diventate anche oggetto di scontro sociale. Nel piccolo centro montano, negli anni scorsi, un comitato spontaneo di cittadini chiese all'allora sindaco Piluso (oggi vicesindaco con larghi, larghissimi poteri, ndr) di procedere alla 'delocalizzazione' delle numerose antenne televisive installate nel bel mezzo della pineta comunale, a ridosso del locale cimitero, proprio sull'area che dovrebbe essere definita di 'rispetto cimiteriale'. Il ragionier Piluso firmò l'ordinanza di delocalizzazione, ma ad oggi, a distanza di anni, quelle antenne sono rimaste lì, anzi, ne sono state costruite addiritttra di altre. Oltre al danno la beffa. La salute dei cittadini, evidentemente, non da tutti è ritenuta importante e degna di tutela, a San Salvo, come altrove. http://www.francescobottone.splinder.com/

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