ADDIO PER SEMPRE ALL'OSPEDALE DI AGNONE. CRESCE L'APPRENSIONE NELL'ALTO VASTESE

Maurizio D'Ottavio
06/06/2008
Attualità
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AGNONE - Au revoir! Anzi addio e per sempre. San Francesco Caracciolo ci ha provato, ma alla fine il miracolo tanto invocato dalle popolazioni dell'altissimo Molise non è avvenuto. E nell'anno in cui si celebrano i suoi 400 anni dalla morte, giunta proprio ad Agnone, non è riuscito nell'intendo né di salvare l'attuale presidio ospedaliero, né tanto meno di illuminare i politici affinché spingessero (come tra l'altro promesso in campagna elettorale) per completare la mastodontica struttura che sorge in località Castelnuovo. E' tutto scritto. Tutto deciso. In un documento non firmato, ma che dal 2 maggio circola all'interno delle stanze della Regione a Campobasso. Una sorta di ''magna carta'', la definisce l'ufficio per la pastorale sanitaria della diocesi di Trivento, parallela al Piano Sanitario Regionale in approvazione al Consiglio regionale, da attuare mediante delibere di giunta e di Asrem prima o durante l'approvazione dello stesso. Un documento choc, inquietante per la sanità regionale, che nello specifico cancellerebbe di fatto l'ospedale agnonese, salvando le strutture, seppur ridimensionandole, di Isernia, Termoli, Venafro e Larino. Ecco le prove. Pagine 9-10 della relazione che porta il titolo: riorganizzazione dell'attività dei presidi ospedalieri. Testuale: 'Il presidio di Agnone per bacino di utenza ed il livello di specializzazione di cui dispone, non è in nessun modo giustificabile come struttura ospedaliera per cui non ha alcun senso la previsione di un nuovo edificio, ma deve piuttosto essere previsto un ripensamento del suo ruolo accorpando i reparti chirurgici ai presidi maggiori e mantenendone la connotazione medica, o addirittura riconvertendolo in presidio territoriale (poliambulatorio + country hospital). Per fare ciò - prosegue il testo - è inevitabile una verifica della percentuale fissata dalla legge regionale, che comprende l'assistenza agli acuti che andrebbe svolta da presidi esterni alla zona'. I titoli di coda stanno già scorrendo. Lo spettatore attende solo il classico the end per alzarsi e togliere il disturbo. Questione di giorni, avvertono gli addetti ai lavori e tutto verrà cancellato, azzerando anni e anni di storia. Proprio così, mentre il compianto senatore Dc Remo Sammartino, massimo fautore negli anni '50 della realizzazione del vecchio presidio si starà rivoltando nella tomba, Agnone ed il suo hinterland subiscono in maniera tacita l'ennesimo depauperamento, l'ennesimo scippo perpetrato dalla classe politica. Che in sintesi vuol stare a significare la morte certa. Scontata. Perché tutti sanno che l'intero comparto economico locale ruota intorno al presidio ospedaliero, prima azienda con i suoi circa 250 dipendenti. ''Quello che maggiormente inquieta del documento - sottolinea Francesco Martino, direttore della pastorale sanitaria di Trivento - è proprio il suo essere sotto traccia, come un disegno futuro da attuare, che non dà né garanzie, né speranze, né certezze a chi lavora e vive in quest'area, e ciò che inquieta è questo ''l'attesa di cambiamento sia presso la popolazione che presso gli operatori, in modo che le misure prese siano viste come la soluzione ad un problema esistente'' tradotto, può significare che nel momento in cui scomparirà la Zona Montana di Agnone, con la sua debole autonomia gestionale e finanziaria, l'Asrem dovrà mirare a spegnere il presidio ospedaliero, favorendo disservizi, mancanze varie, carenze, in modo che siano i cittadini ad invocare la chiusura della struttura?''. Per questo motivo spiega Francesco Martino ''questo dicastero a chiarire nei documenti ufficiali le sue ''buone intenzioni'' a vantaggio dell'alto Molise e per la tutela del suo sviluppo, e ritiene ''un principio non negoziabile'' che sia nel Psr sia nella proposta di Legge regionale numero 9/2005, all'esame della Giunta regionale dal 26 maggio 2008, sia affermato chiaramente che ''in base all'articolo 20 della Legge regionale 16 aprile 2003, n.15, commi 1-3 è costituito il distretto montano di Agnone e il Presidio ospedaliero montano di Agnone, avente autonomia gestionale e finanziaria in riferimento alle risorse previste al nuovo art.3 comma 4 (che prevede il 6% della quota netta del fondo sanitario regionale ad Agnone) della proposta di modifica della LR 9/'05 in corso di approvazione da parte della Giunta regionale, con 80 posti letto'', ripartiti come stabilito nel maxiemendamento fissato''. http://francescobottone.splinder.com/

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