"Luca gay"

05/12/2019
Attualità
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In molti in questo periodo siamo presi dalle raccolte delle olive. Nelle campagne si vedono lavorare molti ragazzi di colore e, ahimé, oltre ad essere sottopagati sono anche spesso maltrattati: ho assistito a scene in cui l'essere padrone di terre, porta anche ad essere padroni della dignità e del diritto al disprezzo. "Sei un immigrato"; "Ti pago di meno e ti offio solo la colazione"; "Il pranzo te lo porti tu". Dov'è finito il rispetto? Dov'è finita l'uguaglianza? 

Circa un anno fa mi è capitato di prendere un appuntamento in un'agenzia per questioni private. Quando mi sono seduto e mentre la ragazza mi illustrava le possibili soluzioni, in un attimo l'occhio mi é andato a finire su un post-it sulla scrivania con su scritto: "Ore 15 appuntamento Luca gay". In quel momento il mio cervello si è staccato da tutto quello che mi circondava, mille emozioni dentro di me, non potevo crederci, le mie braccia (assieme ad altre cose) sono cadute a terra, ma appena hanno toccato terra, si sono tirate su chiedendo alla ragazza, con fare infastidito, cosa fosse quel biglietto. Lì ho visto una donna che non aveva appigli, muoveva braccia e testa chiedendomi scusa in tutte le lingue, incredula e mortificata sul fatto che i suoi colleghi le avessero scritto un appuntamento in quel modo. Ma è successo. Dopo 2 minuti mi sono alzato e sono andato via, ancora turbato, nonostante l'affetto e la discrezione della ragazza che si è trovata con me in quella situazione . Questo turbamento si è portato dentro di me altre sensazioni negative sia nei confronti di chi mi aveva ferito, ma soprattutto nei confronti di me stesso. Nella notte, in cui avrò dormito tre ore al massimo, ho trovato la forza per affrontare la situazione e non sto qui a raccontare la cattiva gestione del direttore e di altre persone coinvolte, ma nel dirvi che ho difeso la mia libertà, la mia dignità e che queste situazioni di discriminazione, sia che tu sia gay, trans, nero, povero, musulmano etc.... non devono mai esistere.

Fatti di questo tipo non esistono solo in televisione o in posti lontano da qui, queste cose succedono anche, ahimè, da noi. Guardatevi attorno, il nostro vicino o anche un nostro familiare. Ma possiamo sempre crescere. San Salvo deve ancora evolversi mentalmente e ogni passo serve, anche il più piccolo da dentro le nostre famiglie. Condividendo questa parentesi triste della mia vita, che ho trasformato in forza, invito tutti a riflettere, non a giudicare.

Tutti abbiamo bisogno di rispetto e di uguaglianza, anche noi a San Salvo.

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