Piano abbattimenti di cinghiali. Il consigliere provinciale D'Amico replica alle accuse dell'Arci-Caccia

Francesco Bottone
29/06/2008
Territorio
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GISSI - ''Non è mio costume fare polemiche, perché amo la concretezza, ma quando mi trovo di fronte a chi vuole creare pretesti pur di contestare il fare altrui, trovo doveroso non solo precisare, ma anche affermare scomode verità che potrebbe aprire altri fronti polemici''. E' la secca replica del capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Camillo D'Amico, ad alcune associazione venatorie che, nei giorni scorsi, avevano criticato pesantemente la decisione assunta dalla Provincia di dare il via libera ad una serie di abbattimenti selezionati di cinghiali nella zona tra Gissi, San Buono e Furci, al fine di contenere la popolazione di ungulati e limitare, di conseguenza, i continui danni alle colture agricole. ''Prima di rispondere al presidente provinciale dell'Arci-Caccia, Angelo Pessolano, mi preme evidenziare che, la concertazione, è stata ed è un metodo di governo del centrosinistra. Voglio chiarire che l'iniziativa avviata è suffragata da un censimento svolto nel luglio del 2007, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell'Atc Vastese, Donato D'Angelo, il dipendente Luigi Paolino ed il consulente legale Giacomo Nicolucci i quali, pur facendo mettere a verbale che partecipavano a titolo 'strettamente personale', non possono chiamarsi fuori a loro piacimento perché, nell'esercizio di una funzione, si è sempre tali non a seconda delle circostanze o a proprio piacimento. L'unica colpa che la provincia di Chieti ha è di essersi mossa in ritardo rispetto a quando avrebbe dovuto, creando, nel frattempo, ulteriori malumori tra i residenti che, in data 28 aprile 2008, hanno notificato una petizione corredata di ben mille e cinquecento firme, ad ulteriore testimonianza che il problema (danni causati dai cinghiali al comparto agricolo, ndr) è giunto a livelli di insopportabilità. Piuttosto che proteste, dunque, mi sarei aspettato proposte dalle associazioni venatorie. Non siamo contro, ma dialoganti con il mondo venatorio e le associazioni, - continua Camillo D'Amico - ma non sempre riceviamo altrettanta collaborazione anzi, spesso assistiamo a contraddittori e contrastanti balletti di posizioni che arrecano solo danno all'intero ambiente, minandone solidità e credibilità''. In chiusura il capogruppo del Pd non dimentica di 'bacchettare' alcuni esponenti delle associazione venatorie, più interessati, a suo avviso, alla politica che alla tutela degli interessi dei cacciatori, parere tra l'altro condiviso da molte 'doppiette' del Vastese. ''Taluni alti dirigenti di associazioni venatorie ed Atc, - dichiara infatti D'Amico - non nascondono atteggiamenti che mirano a fare attivamente politica contro il centrosinistra; la cosa, se pur del tutto legittima, andrebbe però fatta privatamente, non fregiandosi delle responsabilità che si portano, perché non tutto il mondo venatorio vota a destra, per fortuna. Infine una battuta sulla Consulta provinciale della caccia, che l'assessore Tamburrino ha riunito con grande frequenza, in doveroso ossequio al principio del dialogo, del confronto e della concertazione attiva, ma che, in maniera del tutto errata, secondo taluni, avrebbe dovuto sostituirsi all'istituzione a cui tocca l'onere delle scelte, che rimane la Provincia''. http://francescobottone.splinder.com/

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