Il 29 febbraio, giorno che esiste ogni quattro anni

Leggende e verità sull’anno bisestile

29/02/2020
Attualità
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Ritorna oggi, nel 2020, il 29 febbraio insieme al detto «anno bisesto, anno funesto». Attorno alla ricorrenza dell’anno bisestile, infatti, sono fiorite leggende e dicerie, spesso negative.

Furono i romani già nel 46 a.C. a scegliere di inserire nel mese di febbraio un giorno in più. Il termine “bisestile” infatti, deriva dal latino sexto die ante Calendas Martias (sesto giorno prima delle calende di marzo) perché si aggiungeva un giorno dopo il 24 febbraio, che corrisponde al sesto giorno ripetuto (bis sexto die, da cui bisestile) tra le calende di marzo (il primo del mese) e il 24 febbraio, separati da 6 giorni. Viene inserito un giorno in più perché un anno solare – il tempo che la Terra impiega per compiere una rotazione attorno al sole e tornare perfettamente sulla linea dell’equinozio – dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi mentre l’anno civile – quello che per comodità viene riportato sui calendari – è lungo 365 giorni. Esiste, quindi, una discrepanza di quasi 6 ore tra l’anno astronomico e quello convenzionalmente adottato. Per sopperire al distacco, si è pensato di aggiungere un giorno al calendario civile ogni 4 anni.

Diverse sono le credenze sugli anni bisestili, a partire dalle tradizioni romane stesse, che vedevano il mese di febbraio come quello dedicato al culto dei morti con la celebrazione dei Ferialia. I contadini invece, erano convinti che i frutti dell’anno bisestile fossero diversi dal solito, come le fave che sarebbero cresciute nel baccello, ma al contrario.

Terremoti, carestie, epidemie, sembrano tutti eventi legati agli anni bisestili. Si ricordano alcune tragiche vicende: nel 1908 il terremoto di Messina, il 29 febbraio 1960, sempre un evento sismico colpì il Marocco, altri terremoti nel 1968 in Belice e nel 1976 in Friuli, nel 2004 ci fu il terribile tsunami nell’Oceano Indiano e il 2012 era l’anno che avrebbe segnato la fine del mondo secondo i Maya. Ovviamente sono solo credenze, non esiste correlazione scientifica tra anni bisestili e calamità.

L’anno bisestile non è solo sfortuna, infatti nella cultura anglosassone è considerato un anno fortunato. Una tradizione legata a San Patrizio vuole che il 29 febbraio (Leap Day, il “giorno del salto”) le donne possano chiedere ai fidanzati di sposarle e chi non accetta paga pegno. Dodici paia di guanti, uno al mese, per celare la mano senza anello della ragazza. Recentemente la tradizione popolare vede il 29 febbraio come un momento favorevole per intraprendere nuove imprese o cambiamenti di vita. Anche i nati in questo giorno, si dice vengano alla luce sotto una buona stella e siano dunque persone fortunate.

Per sapere quali sono gli anni bisestili basta considerare quelli divisibili per quattro. Attenzione solo agli anni secolari, che sono bisestili solo se divisibili per 400.

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