Scandalo sanità, l'intervento di Agnese Pellegrini

redazione
26/07/2008
Territorio
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Agnese Pellegrini, candidata alla Camera dei deputati con la lista ''Aborto? No grazie'', interviene a commento della situazione politica abruzzese dopo gli arresti eccellenti delle ultime settimane. ''Sempre di più, il valore di uno Stato si misura dalla sua capacità di ''fornire assistenza'' alla popolazione. Per gli antichi, la politica era l'arte di governare una società. Il filosofo Aristotele ne diede la prima definizione, indicandola come capacità di amministrare la città (polis, appunto) per il bene di tutti, obiettivo da conseguire attraverso la ''buona'' amministrazione e distribuzione delle risorse presenti, sia quelle materiali che ''immateriali''. Grandiosa intuizione, questa del filosofo ateniese. Ma Aristotele era uno studioso e non un politico! Purtroppo, nella nostra Italia, nel mio Abruzzo, la Politica alta è rovinata precipitosamente a terra. E non solo, non tanto, perché ci sono stati giri poco chiari di denaro, perché si sospettano tangenti e imbrogli, perché qualcuno si è appropriato illegalmente dei soldi pubblici... Intendiamoci, si tratta di reati gravi che, se verranno confermati, daranno una scossa violenta all'attuale impalcatura dell'establishment politico. Tuttavia, i miei concittadini hanno subito un ulteriore affronto, oltre alla sottrazione di denaro pubblico, reato ancor più grave in una regione che vive del lavoro onesto e silenzioso dei suoi abitanti. Tuttavia, il vero scandalo di cui ogni abruzzese oggi accusa il governatore Ottaviano Del Turco e diversi esponenti politici è quello di essere venuti meno alla funzione ''nativa'' di ogni governo, che è quella di agire per il benessere dei cittadini. Perché una politica che non si vota all'assistenza (intesa non come assistenzialismo, ma come capacità di prendersi cura) è una politica ''colpevole''. Da abruzzese, mi addolora vedere chi mi governa dietro le sbarre, a prescindere dal colore politico. Ma, soprattutto, mi addolora vedere i miei concittadini, presi in giro da personalità di scarso valore umano e colpiti in quello che, da sempre, è il bene principe di ogni società: il diritto alla salute. Qualche mese fa, come capolista alla Camera dei deputati per la lista ''Aborto? No, grazie'', ho avuto modo di frequentare cliniche e ospedali incontrando medici e pazienti. In quell'esperienza, ho coinvolto una grande rete umanitaria e associativa che, nel silenzio e con pochi mezzi, assicura quotidianamente un contributo imprescindibile al mondo della sanità abruzzese. Già allora, ebbi modo di sollevare qualche dubbio sulle politiche di gestione della macchina sanitaria e assistenziale, tuttavia, oggi, sarebbe poco caritativo commentare ''lo avevo detto''. Costituirebbe forse un accanimento ricordare che, mentre la ''lista pazza'' di Giuliano Ferrara cercava di promuovere nel mondo sanitario e assistenziale la sussidiarietà e una dimensione più umana, il governatore Del Turco e il Ministro della Salute Livia Turco annunciavano promozioni e investimenti, guardando con sufficienza ai miei tentativi di ''estendere'' ad associazioni non partitiche la responsabilità della sanità. Tuttavia, questo non è il momento delle recriminazioni. In questa brutta vicenda, mi sembra opportuno valutare la parte positiva della sanità, che invece rischia di essere sommersa dal fango copioso che si è prodotto. L'Abruzzo è ricco di buona sanità. Ed è ricco di volontà operose che non devono essere paralizzate dallo scandalo. Questa è la regione di San Camillo, che ci ha regalato i suoi Ministri degli Infermi che tanto fanno per consolare, ascoltare, aiutare e sostenere quanti si trovano in situazioni precarie dal punto di vista della salute. Ma penso anche ai numerosi e diversi enti di assistenza, che sono animati da persone competenti, generose, rigorose. Penso ai volontari ospedalieri, alle confraternite, alle associazioni che si occupano dei tossicodipendenti e degli alcolisti, alle Caritas diocesane... Penso, anche, ai tanti volti che ho incontrato durante la mia campagna elettorale e alle associazioni che donano cuore e intelligenza ai problemi sociali, come l'Associazione dei Genitori cattolici, il Movimento Scienza e Vita, il Movimento per la Vita, i Medici Cattolici... Si tratta di realtà che, pur essendo provviste di lodevoli competenze e infinita generosità, hanno sempre avuto poca voce, purtroppo. Questo scandalo dovrebbe indurci a riflettere e ad ascoltarle di più. Invece, a pochi giorni dagli arresti, già ci sono delle avvisaglie che fanno pensare alla volontà, emersa chiaramente da alcune forze politiche, di mettere le mani sul governo dell'Abruzzo. L'ultima cosa che ci vorrebbe per la mia regione, invece, è la concretizzazione dell'eterno ritorno! Perchè, se c'è una cosa che questa vicenda ha insegnato è la constatazione che i problemi, per la politica come per la sanità, non dipendono solo dai singoli partiti, ma da una distorta concezione della politica. È questa che deve essere rifondata, non basta cambiare maggioranza per risolvere la crisi! Questa volta, diamo la parola, nella ''rigenerazione'' della sanità pubblica e dell'intera organizzazione politica, alle associazioni che sono a contatto ogni giorno con gli utenti e che possono essere degli ottimi consulenti della politica in crisi. Forse, il loro entusiasmo permetterà di riportare la politica alla sua vocazione originaria, quella di essere l'arte di ''governare per'' il cittadino, occuparsi davvero di lui e non degli interessi delle consorterie politiche''.

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