Arte riflessa
Dinanzi ad uno specchio un corpo vuoto si osserva, nota ciò che è diventato, i primi segni del tempo, si accarezza sfiorandosi delicatamente. Dinanzi ad uno specchio un corpo vuoto si ricerca, trova il bisogno di incontrarsi, ha il desiderio di vedere la purezza, l’autentica creatura. Dinanzi ad uno specchio un corpo vuoto sbircia i suoi occhi fissi su di loro, quelle pupille che hanno il colore della vita, delle avventure, di incontri e addii, marroni come la terra e profondi come un oceano, sole e luna, la grandezza dell’anima musicata su un viso stanco e annoiato. Quel corpo vuoto danza con uno sguardo incapace di seguire il ritmo, inciampa su se stesso e fermo a terra immagina la musica vestita a tempo. Dinanzi ad uno specchio lo sguardo fugge, teme l’incontro, sa di essere inseguito da un orologio rotto. Teme gli sbagli, i sensi di colpa, teme il passato ma anche il futuro, teme le domande che da sempre lo terrorizza, teme la gioia e l’illusoria felicità, il confronto, la sua vulnerabilità, teme la forza mascherata e la morbida sensibilità, teme una stanza vuota e buia ma anche una affollata. Dinanzi uno specchio lo sguardo fugge ignaro di compiere un viaggio avente la stessa destinazione; un corpo vuoto che dinanzi ad uno specchio ricerca nel proprio sguardo affannato la risposta ad una domanda:
“Io chi sono?”
Alessia Cinalli