Padre Gennaro Cicchese racconta la 'sua' Africa

Maurizio D'Ottavio (NUOVO MOLISE)
25/08/2008
Attualità
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AGNONE - C'è un cuore agnonese, molisano, che batte in Africa. In Senegal a Dakar. Che aiuta i più bisognosi, i più emarginati, i più diseredati, gli analfabeti. Come vuole l'ordine dei missionari a cui appartiene. Gli Oblati di Maria Immacolata. 4500 impegnati in 70 nazioni dei cinque continenti e definiti ''gli specialisti delle missioni più difficili''. Hanno portato il Vangelo agli eschimesi, nelle foreste tropicali, tra i nomadi del deserto. Dietro la spinta missionaria di S. Eugenio Mazenod, fondatore dell'ordine, da 200 anni testimoniano l'amore di Dio tra gli uomini attraverso l'annuncio, la formazione e la promozione di opere sociali. Una causa nobile che padre Gennaro Cicchese ha sposato da giovane. ''Appena 18enne - confessa - ascoltando la parola di Cristo mi chiesi: ma cosa faccio per metterla in pratica?''. Ed è così che abbandonò tutto (padre Gennaro proviene da una famiglia di benestanti, ndr) per iniziare il suo cammino di fede che oggi lo vede protagonista nel Continente Nero, in una nazione mussulmana con una piccola etnia di cristiani, a migliaia di chilometri di distanza da casa, dove insieme ad altri 30 missionari (lui è l'unico molisano) insegna al centro di formazione Sant'Agostino teologia e filosofia. ''Uno dei problemi più grandi - sottolinea padre Gennaro - è quello di acquistare i libri, qui uno stipendio medio si aggira intorno ai 60 euro, mentre i volumi costano caro''. Per questa ragione padre Gennaro ci confida di aver devoluto i sui 200 euro di stipendio da docente tutti per i suoi allievi a cui fa da padre e da madre. ''Ragazzi molto vivaci - li descrive sorridendo il missionario agnonese che in passato è stato impiegato anche in Camerum - che hanno voglia di apprendere, di conoscere la parola di Cristo per poi esportarla nei vari angoli del mondo''. Perché molti di loro decideranno di seguire la strada di padre Gennaro, che continuerà a seguirli. Tuttavia, quando i soldi non bastano per acquistare i libri bisogna dare sfogo all'inventiva. Nasce in questa maniera l'operazione ''Libro per il Senegal''. Piccoli pupazzetti in cambio di un'offerta, che alla fine può cambiare il destino di centinaia di ragazzi. Ma la vita in Senegal è dura. Lo conferma lo stesso padre Genanro. ''Non tanto per noi - dice ancora - che grazie al nostro lavoro e al contributo di tanti benefattori, mangiamo tutti i giorni (piatto unico a pranzo e cena), ma per le tante famiglie che avvertono la crisi nazionale e internazionale causata, tra l'altro dal continuo aumento del petrolio, e quindi dei trasporti e della vita. Molte di queste vivono nelle nostre parrocchie e sono nostre vicine di casa. Latte? - mi diceva una mamma - E' dall'anno scorso che non lo compriamo più: costa troppo!''. Tutto questo avviene nelle città più grandi. Ancora più difficile è la vita nei villaggi dove la sete non è ancora estinta, perché l'acqua manca o non è igienicamente sana. ''Di qui - riprende padre Gennaro - la necessità dei pozzi (per realizzarne uno di proporzioni medie servono 1500 euro, ndr) e di vari operazioni in corso. La nostra rivista missionaria, 'Missioni Omi', ne documenta spesso il completamento''. La missione continua, padre Gennaro Cicchese, dopo un breve e meritato periodo di riposo ad Agnone, tornerà a Dakar dove ad attenderlo ci saranno i suoi figli. Quelli che in molti non sanno neppure che esistono... http://francescobottone.splinder.com/

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