Quando e’ iniziato il lockdown la preoccupazione principale è stata la salute dei nostri figli e di come evitare in ogni modo i contatti col virus, ma anche come avremmo potuto tenere nostro figlio in casa senza terapie essendo preso in carico per nove ore alla settimana presso il centro di riferimento per l’autismo di Vasto. Gabriella e Claudio raccontano la loro esperienza durante l’emergenza #Autismo&Covid19.
Come avrebbe reagito alla perdita delle sue routine nostro figlio autistico? La scuola, il centro, l’assistenza domiciliare, il fulcro della sua vita che viene a mancare. Superato lo sconforto iniziale In soccorso ci è venuta subito la scuola e non finiremo mai di ringraziare la Nuova Direzione Didattica con tutto il personale per l’attenzione riservata al nostro bimbo, la dirigente Concetta Delle Donne sempre attenta che nessuno sia lasciato indietro, la coordinatrice dell’handicap Rachele Giammario che da subito con preparazione e passione si è messa al lavoro per aiutare noi famiglie, la maestra di sostegno Katia Di Pietro che con gentilezza e attenzione non è mai mancata e non c'è’ giorno in cui non si interessa di come sta nostro figlio, le maestre di sezione Patrizia Lapalombara e Antonella Di Rosso della sez C dell’infanzia Incoronata con i bimbi amici di nostro figlio che mandano sempre pensieri dolci e affettuosi facendoci sentire meno soli e infine un ringraziamento anche la cooperativa Pianeti Diversi che di concerto con la coordinatrice dell’handicap e con il Comune di Vasto ha inviato sotto nostra richiesta l’assistente scolastica di nostro figlio a domicilio così’ che possa almeno riprendere le attività’ che svolgeva a scuola.
Non sappiamo ancora nulla circa la ripresa delle attività’ terapeutiche. Il centro ci ha contattato per la “telemedicina” consistente in una videochiamata di un’ora circa con una delle terapiste del centro, che noi abbiamo rifiutato consapevoli che nostro figlio non è propenso in alcun modo a videochiamate, non è attento e anche durante le videochiamate con i suoi cari scappa o addirittura sposta il cellulare o il computer in malo modo col rischio di romperlo e di innervosirsi ancora di più. L’incertezza per il ripristino delle attività riabilitative ha determinato l’invio di una lettera alla asl di Chieti-Lanciano-Vasto attraverso l’avvocato Giovanni Legnini che cura la parte legale dell’associazione Autismo Abruzzo Onlus, con la quale è stata richiesta l’immediata attivazione di un percorso riabilitativo urgente così come previsto dall’art. 48 del DL n. 18 del 17 marzo e recepito dalla regione Abruzzo con ordinanza n. 24 del 3 aprile 2020. Ad oggi non abbiamo alcuna comunicazione dalla ASL 02, nessuna comunicazione dal centro circa il ripristino del servizio riabilitativo di 9 ore settimanali.
Aspettiamo fiduciosi il 18 maggio, giorno entro il quale in base alle norme vigenti e all’Ordinanza della Regione Abruzzo n. 55 del 5 maggio termine ultimo per la riattivazione di tutti i servizi sospesi per l’emergenza Covid19. Noi genitori siamo forti e per nostro figlio affronteremo ogni difficoltà. In una vita piena di difficoltà e incertezze però sarebbe apprezzabile avere comunicazioni e informazioni chiare in modo da ricostruire per tutti i bambini con autismo quella normalità quotidiana fattore determinante per la serenità della famiglia. Gabriella Ruzzi, referente di Autismo Abruzzo Onlus Dal verbale d’incontro del 4.05.2020 del Comitato regionale emergenza-urgenza Abruzzo:
“Alla luce dell'attuale miglioramento dell'andamento dell'infezione da SARS-CoV-2, a partire dall' 11 maggio şi dispone di: 1. Adottare la modalità in presenza per la valutazione e prime sedute in pazienti con: esiti di interventi chirurgici, nei traumi e la fase immediatamente post acuta di patologie invalidanti neurologiche, cardiorespiratorie, oncologiche, viscerali (infarto, ictus, ecc.); disfunzioni e patologie negli apparati muscolo-scheletrico, neurologico, vascolare e cardio respiratorio indotti dal COVID-19 in pazienti dichiarati guariti a seguito di doppio tampone negativo; gravi patologie disabilitanti dell'età evolutiva; disfunzioni acute e sub-acute per le quali un intervento fisioterapico non tempestivo comporterebbe rischio di cronicizzazione o di insorgenza di patologie secondarie; condizioni cronico-degenerative in fase di peggioramento del quadro funzionale. 2. Utilizzare la modalità a distanza per tutto ciò che è possibile come, a titolo di esempio, prevalutazione delle condizioni del paziente, monitoraggio e modifica di percorsi avviati in presenza con esercizi che possono essere autogestiti dal paziente o dal caregiver. Sono, altresì, garantite le prestazioni di riabilitazione estensiva erogabile in ambito extra-ospedaliero, residenziale, a ciclo diurno, ambulatoriale e domiciliare, a partire dalla data dell'11 maggio”.