Stagione venatoria, la posizione del Parco nazionale d'Abruzzo

redazione
08/09/2008
Territorio
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PESCASSEROLI - E' ormai prossima l'apertura della caccia in Abruzzo e si torna a parlare, naturalmente, dell'impatto che questa attività può avere sulle specie animali a rischio, con riferimento particolare alla Zona di Protezione Esterna del Parco (Area contigua). Nella riunione del 5 settembre, la Giunta Esecutiva del Parco, occupandosi della importante questione, ha ribadito la necessità di regolamentare in modo sempre più attento le attività venatorie nelle aree limitrofe al Parco, specialmente in funzione della salvaguardia dell'Orso marsicano. Occorre soprattutto fare in modo che venga sollecitamente definita l'Area contigua (per la Regione Molise è stata sottoscritta l'Intesa) e applicata la legge quadro sulle aree protette. Nelle more della approvazione definitiva dell'Area contigua la Giunta ritiene che nella ZPE, debbano essere confermate le modalità di caccia concordate per la stagione venatoria 2007/2008 che, oltre a individuare alcune aree di rifugio per l'orso, stabilivano che la caccia al cinghiale si poteva svolgere ''alla girata''; superando così il metodo della ''braccata'' notoriamente impattante per l'ambiente e per l'orso in particolare. Su questo aspetto, determinante appare la disponibilità dei cacciatori locali che, dopo un primo momento di difficoltà, dovuto alla necessità di apprendere questa tecnica, ancora poco conosciuta nell'area del Parco, potranno avere senz'altro maggiori soddisfazioni sportive e individuali; contribuendo peraltro in modo reale alla conservazione della biodiversità e alla tutela dell'orso, verso la quale si sono sempre dichiarati molto impegnati. D'altra parte, le prime sperimentazioni sono già state fatte nella passata stagione venatoria e sarebbe di conseguenza inaccettabile tornare indietro rispetto al passato, quando con notevoli sforzi e grazie alla disponibilità di tutti, il Calendario Venatorio Regionale aveva accolto le esigenze segnalate dal Parco e pienamente condivise dalle istituzioni firmatarie del PATOM (Piano Azione Tutela Orso Marsicano): la stessa Regione, la Provincia e altri enti locali, i parchi, le associazioni e diversi istituti di ricerca. Nei giorni passati l'Ente Parco ha inviato alla Regione una puntuale nota in proposito. Nella stessa riunione del 5 settembre la Giunta ha poi esaminato numerose altre questioni adottando importanti direttive per il recupero e la razionalizzazione delle Aree Faunistiche, l'adeguamento e la gestione dei Rifugi, l'attuazione della Campagna alimentare per l'Orso il cui progetto verrà prossimamente presentato al pubblico, la promozione di attività agrosilvopastorali e le iniziative di autofinanziamento. E' stato anche approvato un Protocollo di Intesa con il Comune di Civitella Alfedena per la organizzazione e gestione di centri visita e musei, di aree attrezzate e spazi pubblici e collettivi, di attività di servizio e assistenza ai visitatori. Inoltre, nei prossimi giorni è prevista l'''Operazione Camoscio'' per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: verranno catturati alcuni esemplari di camoscio che saranno trasferiti e liberati nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, secondo le direttive del Piano d'Azione approvato dal Ministero dell'Ambiente. Parteciperanno alla operazione tecnici, esperti e ricercatori dei due parchi, della Università di Siena, dell'ex INFS (oggi settore dell'IRPA), del CFS, del Parco Gran Sasso/Laga e dell'Istituto Zooprofilattico del Lazio. L'assistenza sarà assicurata dai servizi di sorveglianza del Parco. L'operazione sarà possibile grazie alla collaborazione assicurata dai Ministeri delle Politiche Agricole e Forestali - CFS e della Difesa Aviazione dell'Esercito che metteranno a disposizione elicotteri e personale.

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