Dopo il noleggio degli arredi il nuovo polo scolastico sarà una realtà, e una nuova storia per la città

Michele Daniele
14/07/2020
Attualità
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Il nuovo polo scolastico sarà presto realtà. L'intuizione e la capacità di riuscire a partecipare e vincere il bando del governo presieduto allora da Matteo Renzi può essere un vanto per l'amministrazione. I tempi rapidi previsti sono stati ad ora rispettati, si provvederà poi anche a rendere più fruibili le aree attigue e della circolazione intorno a via Melvis Jones che, attualmente non è una grande arteria ma, dovrà comunque digerire il traffico di un polo scolastico che conterà centinaia di bimbi e ragazzi oltre gli addetti. In questi anni giorni una commissione creata appositamente sta valutando le offerte pervenute in comune dopo il bando emanato per il noleggio con riscatto degli arredi e delle suppellettili necessarie allo svolgimento delle attività didattiche ed amministrative. Successivamente si dovrebbe delineare il da farsi per la storica scuola elementare di Via De Vito affinché non diventi un sito di degrado urbano nel cuore, già malandato, della città. Sembrerebbe, invece, già delineato il futuro della scuola dell'infanzia di Via Firenze venduta a privato per il realizzo di unità abitative; i due edifici sono un pezzo di storia della città: più storica è quella  Via Firenze già fin da quando nel paese c'erano le suore che gestivano dal dopoguerra l'asilo ( infatti vi era posto fino al 2013 il monumento all' infanzia poi traslato nella Villa Comunale per motivi ancora non noti)  mentre le elementari statali erano prima di via De Vito locate nell'attuale sede dei vigili urbani. La città cresce le esigenze cambiano, la storia di un posto e le radici identitarie cambiano rimanendo solo un ricordo per chi le conosce e comprende. La storia va conosciuta e compresa per diventare identità storica un luogo, un posto e delle proprie radici ( sempre per chi le ha) così come vanno comprese le ragioni della necessità  di un cambiamento al passo con i tempi ( per chi ha motivi maggiori rispetto alle radici identitarie di un paese ormai sempre con meno storia viva).

A settembre i piccoli San Salvesi avranno un posto migliore in cui stare, i Sansalvesi più attempati un ricordo sbiadito di un luogo della loro fanciullezza; ma la scuola è risaputo non sia solo un sito o un edificio: la scuola è altro; la scuola è dove la storia si studia.

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